Buongiorno amiche,
oggi proverò a parlarvi di Colpa delle stelle di John
Green, libro ristampato dalla Rizzoli a giugno in occasione dell’uscita del
film basato sulla storia di Hazel e Augustus: Colpa delle stelle, regia di Josh
Boone. Dico proverò perché, dopo aver letto il libro prima e visto il film poi,
non so se riuscirò a rendere giustizia alle mie emozioni e soprattuto se
riuscirò a tenerle a freno abbastanza da scrivere…
Autore: John Green
Casa editrice: Rizzoli
Data: 10 ottobre 2012 / 11 giugno 2014 ristampa
Genere: Narrativa contemporenea
Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero
miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno
diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si
pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo
correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue
coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un
giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di
sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le
dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come
un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui
Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e
in quanto tale andrà pagato.
Non ho le parole giuste, penso e ripenso ma tutte quelle
che mi vengono in mente sono banali, sono luoghi comuni, frasi fatte che lasciano
poco spazio alla realtà. L’ultima cosa che voglio fare è scrivere parole di
compassione o l’ennesimo inno alla pietà per chi soffre, ci proverò e spero di
riuscirci. Leggere però un libro così reale, schietto e senza edulcorate
immagini romanzate mi ha tramortito e turbato profondamente. Nella vita reale penso
che sfortunatamente abbiamo quasi tutti conosciuto questo nemico del nuovo
millennio, chi in maniera più diretta
chi meno, che si nutre come un parassita del nostro corpo!Maldetto! Difficile
rimanere lucidi - sto già divagando e perdendo il controllo lo so - è che vorrei
urlare tanto in questo momento, vorrei sfogarmi, vorrei farvi arrivare tutta la
mia rabbia per quest’ansia che opprime ormai ogni essere umano ad ogni minimo
piccolo dolore che avverte…
Hazel Grace Lancaster però grazie ad una terapia sperimentale sta riuscendo a tenere a bada il suo personale nemico, sta riuscendo a temporeggiare e rubargli più tempo possibile. Per lei questo tempo non è nient’altro che un dono, un miracolo, se pur costretta ad affronatre il tempo che le resta con un polmone fuori uso e con l’esigenza di portare a spasso la sua esclusiva dose di ossigeno. La sua vita è comunque appesa ad un filo e si sente sempre sul cornicione di un palazzo pronta a saltar giù da un momento all’altro. Mentre i suoi giorni trascorrono fra la lettura del suo libro preferito, lezioni, tv, opprimenti attenzioni di genitori apprensivi –e chi non lo sarebbe in quel caso- e incontri di gruppo nel seminterrato del Sacro Cuore insieme ad altri malati terminali, ecco che un bel giorno a dare senso alla sua esistenza arriva lo spavaldo e attraente Augustus Waters. Gus è il ragazzo che ha lottato e sconfitto il nemico barattando con esso la sua gamba. Per lui è amore a prima vista, rimane letteralmente folgorato da Hazel Grace ed è pronto a sacrificare anche il suo ultimo desiderio pur di renderla felice. Tutto il romanzo ruota intorno al libro preferito di Hazel di Peter Van Hounten, uno scrittore americano ora ritiratosi in uno stato di depressione ad Amsterdam: Un’imperiale afflizione. Hazel vorrebbe solo avere delle risposte dall’autore, semplici risposte che le darebbero la speranza che, dopo l’inevitabile, chi resta continua a vivere…e Augustus farà in modo che queste domande abbiano una risposta… a tutti i costi.
Hazel Grace Lancaster però grazie ad una terapia sperimentale sta riuscendo a tenere a bada il suo personale nemico, sta riuscendo a temporeggiare e rubargli più tempo possibile. Per lei questo tempo non è nient’altro che un dono, un miracolo, se pur costretta ad affronatre il tempo che le resta con un polmone fuori uso e con l’esigenza di portare a spasso la sua esclusiva dose di ossigeno. La sua vita è comunque appesa ad un filo e si sente sempre sul cornicione di un palazzo pronta a saltar giù da un momento all’altro. Mentre i suoi giorni trascorrono fra la lettura del suo libro preferito, lezioni, tv, opprimenti attenzioni di genitori apprensivi –e chi non lo sarebbe in quel caso- e incontri di gruppo nel seminterrato del Sacro Cuore insieme ad altri malati terminali, ecco che un bel giorno a dare senso alla sua esistenza arriva lo spavaldo e attraente Augustus Waters. Gus è il ragazzo che ha lottato e sconfitto il nemico barattando con esso la sua gamba. Per lui è amore a prima vista, rimane letteralmente folgorato da Hazel Grace ed è pronto a sacrificare anche il suo ultimo desiderio pur di renderla felice. Tutto il romanzo ruota intorno al libro preferito di Hazel di Peter Van Hounten, uno scrittore americano ora ritiratosi in uno stato di depressione ad Amsterdam: Un’imperiale afflizione. Hazel vorrebbe solo avere delle risposte dall’autore, semplici risposte che le darebbero la speranza che, dopo l’inevitabile, chi resta continua a vivere…e Augustus farà in modo che queste domande abbiano una risposta… a tutti i costi.
Ora non ha senso dire altro sulla trama, ma se mai
deciderete di avventurarvi in questa lettura fatelo con la consapevolezza che
fa male, tanto male. È duro com’è dura la vita, è reale come è reale il nemico,
è doloroso come può essere l’animo trafitto dei genitori di malati terminali, è
dolce come lo può essere l’amore fra due persone che non hanno altro che il
loro “infinito” amore…
Hazel e Augustus sentono che tutto intorno a loro,
loro compresi, sono un effetto collaterale del nemico - anzi no, del morire: i
genitori che non hanno più una vita lo sono, i trattamenti di riguardo lo sono,
essere accontentati in ogni richiesta lo è …ma siccome il mondo non è una fabbrica
di desideri… non tutto ciò che chiediamo ci viene sempre dato!
Leggendo il libro, sono sincera, più volte mi sono
identificata con la mamma piuttosto che non con la protagonista e penso che
qualsiasi genitore si appresti a leggerlo potrebbe ritrovarsi nella stessa mia situazione
perché come dice Hazel “C'è solo una cosa al mondo più merdosa di dover
combattere contro il cancro quando hai sedici anni, ed è avere un figlio che
combatte contro il cancro” e penso che sia una frase da non commentare. Mi è piaciuta molto la storia di Hazel e Augustus, proprio
tanto, ma purtroppo non l’ho apprazzata a pieno come avrei dovuto fin quando
non ho visto il film. Posso affermare con certezza che questo caso
cinematografico sia uno di quelli dove il film ha superato di gran lunga il
libro da cui è tratto, cosa che succede raramente nel cinema. Il film ci tengo
a precisare, tranne per piccolissimi particolari, è fedelissimo al libro e
questa è una caratteristica che ho apprezzato tantissimo, gli attori sono perfettamente
calzanti, tutto è come lo avevo immaginato, come se qualcuno avesso rubato il “mio”
film e lo avesse trasposto sulla macchina da presa, preso le mie emozioni e amplificate
all’ennesima potenza. I dialoghi prendono finalmente vita, dico finalmente perché
quello che non ho molto apprazzato nel libro sono stati proprio i dialoghi impostati in
maniera troppo elementare, ripetitiva e quasi robotica col fastidioso uso del “ho
detto” “ha detto” -sono sicura che se facessi una stima risulterebbero le
parole più usate dall’autore- ma fortunatamente questa è una caratteristica che
per ovvi motivi nel film scompare.
Quello che nel libro mi ha “solo” scombussolato,
nel film mi ha letteralmente distrutto: le emozioni che mi ha fatto vivere questa
storia sul grande schermo sono state viscerali ed autentiche, le lacrime nella
seconda metà del film erano inarrestabili, ero un fiume in piena! Però al
di là della mia personale delusione per lo stile narrativo –ma non sicuramente
per la storia- di John Green, mi sento comunque di cosigliarvi di leggere prima
il libro e poi vedere il film: è stato magico rivivire punto per punto le tappe del romanzo. Anche perché mi chiedo: se io sapendo tutto ne
sono uscita così provata, come la vivrebbe chi non arriva preparato? … non oso immaginare sarebbe sicuramente un tormento! Vi lascio ad Hazel e Agustus e al loro Okey.
Voto libro
Bello |
Voto film
pochi libri mi hanno regalato emozioni così forti e il film secondo me è stato molto fedele e ben fatto
RispondiEliminaIl film ancora lo devo vedere ma il libro l'ho letto e mi ha devastata..soprattutto alla fine quando mi aspettavo tutt'altro...
RispondiEliminaAle splendida recensione le tue emozioni sono evidenti in ogni parola...devo lodarti per la sensibilità di aver evitato le solite parole di circostanza e di compassione per l'argomento in questione. . Devo confessare se fosse dipeso da me non avrei letto il libro figuriamoci vedere il film essendo una che ha vissuto in prima persona questa "malattia"quando mio figlio ha più volte insistito mi sono arresa e non me ne sono pentita..dire altro di questo libro non si può hai detto tutto tu quello che c'era da dire..riconfermo solo Indimenticabile. un abbraccio.
RispondiEliminahai un blog fantastico <3
RispondiEliminaHo una recensione da fare su colpa delle stelle, mi potete aiutare??
RispondiEliminaLa domande sono:
Elimina1) è un racconto??Che genera di romanzo è??
2)quali sono i luoghi in cui si svolgono i fatti?Sono sempre gli stessi?sono reali??sono descritti ampiamente i solo accennati??Come lo immagini??
3)In quale epoca di svolge la storia??l'epoca è descritta??quali sono le caratteristiche?
4)quale carattere dimostra il protagonista nelle varie situazioni?a quala classe sociale appartiene?è possibile coglierne le qualità?quali altri personaggi hanno una certa importanza nel racconto??perché?come sono rappresentati?sono stati posti nel racconto solo per mettere un luce il protagonista??se sì, come?perché?ha una parte nella vicenda anche la rappresentazione della società, di una classe sociale, di una categoria di persone?se sì, quale ruolo affida lo scrittore (attivo, passivo, eroico, criminoso, subalterno...)?
5)o personaggi ti hanno lasciato divertito, indifferente, turbato...?Ti hanno fatto pensare a qualche problema in particolare? Qual è l'episodio che più ti ha colpito?perché?
Elimina6)elenca schematicamente i temi principali o gli argomenti fondamentali che ci sono nel racconto
7)Il modo di raccontare è avvincente, freddo, elegante, popolare, semplice, sciatto, sintetico..?Capisco bene il significato delle parole che lo scrittore usa?con il suo linguaggio lo scrittore vuole descrivere qualcosa in particolare?
8)esprimo liberamente la tua impressioni
*esprimi
EliminaPer favore aiutatemi