Ciao a tutte,
oggi parliamo in anteprima di Big Love, secondo libro
della serie Welcome to the Point di Jay Crownover, in uscita per noi grazie
alla Newton Compton domani 24 agosto.
Se Bax ci aveva dimostrato che è sempre “meglio quando
lui è cattivo”, ecco che arriva Race a contraddirlo e a dimostrarci che è anche
meglio “quando lui è audace”. Insomma, la nostra Jay ce ne fa provare di tutti
i gusti. Quindi non perdiamo tempo e andiamo a vedere di cosa parla questa
seconda tormentata storia nata a The Point..
Titolo: Big Love Autore: Jay Crownover Serie: #2 Welcome to the point Editore: Newton Compton Data: 24 Agosto 2017 Genere: contemporary romance Categoria: bad boy, crime Narrazione: prima persona, pov alternati Finale: No cliffhanger Coppia: Race, capo della malavita di The Point; Brysen, stundentessa perseguitata da uno stalker. |
Che differenza c’è tra un cattivo ragazzo e un ragazzo che fa il cattivo? Quando ti muovi in un mondo oscuro e corrotto, per dominare la situazione non devi mai mostrare di aver paura. Solo così potrai controllare strade e persone senza scrupoli. Race Hartman è sufficientemente coraggioso, intelligente e sbandato per diventare il capo di un posto come The Point. Dove ci saranno sempre cattivi e cose brutte da mettere in riga, ma in cui un uomo forte può ridurre i danni al minimo. Race ha un piano… riuscirà a impedire l’annientamento totale di quel luogo senza distruggere se stesso? Brysen Carter ha sempre visto Race per quello che è davvero: un ragazzo bello, dolce, ma troppo pericoloso. La tentazione di crogiolarsi nel suo bagliore dorato è forte, ma Brysen sa che finirebbe per scottarsi. Ha già tanti problemi, non ha certo bisogno di crearsene altri a causa di Race. Ma quando Brysen deve affrontare una minaccia che potrebbe essere la cosa più pericolosa che The Point abbia mai prodotto, è costretta a prendere una decisione: perché l’unica persona che potrebbe aiutarla a salvarsi è proprio l’uomo che lei non può permettersi di avere.
“Ci sono
degli uomini che semplicemente non si possono ignorare.
Come se
tutti gli altri intorno a loro si muovessero al rallentatore;
come se in
un mondo in bianco e nero loro fossero l’unica macchia di colore,
l’unica
cosa che si sposta in una stanza immobile.”
Race ha rischiato tanto, ma finalmente è riuscito in quello che ha
sempre sognato: essere il capo di The Point, acquisire quel potere che deriva
dal tenere tutto sotto il proprio controllo e avere il diritto di vita e morte
su tutto quello che respira The Point. Eppure sono passati solo pochi mesi da
quando ha ottenuto tutto questo ma è venuto a patti con una dura verità: “Se
uccidi Jessie James, non diventi Jessie James.”
Quindi eccolo qui, alle prese con un posto che lo accetta come
capo ma che fa fatica a rispettare questo suo ruolo. Qualcuno in città ha
deciso di sfidarlo e lui dovrà scoprire chi è che minaccia il suo potere prima
di uscirne ucciso o peggio. In tutto questo si inserisce anche la donna dagli
occhi di ghiaccio che da mesi infesta i suoi sogni e le sue docce fredde:
Brysen Carter. La migliore amica di Dovie è da sempre un punto fisso nella
testa di Race, ma lei non lo degna di uno sguardo. Brysen è la classica
studentessa modello viziata e piena di soldi e rappresenta tutto quello da cui
Race è sempre scappato. Eppure non riesce a fare a meno di starle accanto, di
guardarla e desiderarla. Così, quando scopre che è perseguitata da uno stalker
non ci pensa due volte e fa di tutto per scoprire chi possa essere ed eliminare
così questa minaccia dalla vita della bella regina di ghiaccio. Ma nel percorso
alla verità è impossibile non notare che anche Brysen lo desidera e che tutto
quello che fa o dice è solo una facciata per nascondere una semplice ragazza
spezzata e ferita. Così da un lato assistiamo ai problemi di The Point e al
modo in cui Race deve provvedere e risolvere tutto e dall’altro un presunto
stalker attenta alla vita di Brysen, non permettendo a Race di distrarsi un
attimo.
Race è il nuovo sovrano. Un sovrano astuto, intelligente e scaltro.
Un sovrano a cui non piace uccidere e che difficilmente porta una pistola con
sé. Race è nettamente diverso rispetto alla presentazione avuta nel primo
libro. E’ più deciso e risoluto ed è un personaggio che indubbiamente conquista
il lettore da subito.
Brysen è la principessa decaduta. Nonostante viva a The Hill, la
parte ricca della città; la sua vita è tutto fuorchè perfetta. La madre è un
alcolizzata, il padre non ha tempo per la famiglia e lei è l’unica che può
occuparsi della sorellina sedicenne e a tutto questo si unisce la profonda
attrazione che lei da sempre prova per Race, il fratello della sua migliore
amica. Un attrazione che lei maschera con finto odio e acidità. Ma quando la
sua vita è seriamente in pericolo è proprio a Race che si rivolge in cerca di
aiuto, rimescolando nuovamente tutte le carte in tavola.
Rispetto alla storia di Bax e Dovie, dove la storia d’amore era
centrale e The Point faceva da sfondo, adesso abbiamo una situazione inversa.
Protagonista indiscusso del libro è proprio la vita meschina e povera di The
Point a cui segue da sfondo la storia d’amore di Brysen e Race. Riusciamo a
capire meglio tutto quello che c’è dietro a questo mondo, fatto di violenza,
clandestinità e morte. A questo clima di terrore assistiamo all’incontro di due
anime pure che cercheranno di mettere ordine nelle loro vite, nonostante il
degrado in cui vivono.
La narrazione presenta una struttura compatta e ben delineata. Se in Bad Love viene sviluppato il lato psicologico dei suoi due protagonisti, qui invece assistiamo ad una cura maggiore ai problemi della città e un po’ meno all’aspetto descrittivo di chi ci vive. Paradossalmente in questo secondo romanzo è proprio Dovie il personaggio che è cresciuto di più, adattandosi perfettamente al mondo di The Point e all’essere la donna di un criminale, mentre per Brysen venire a patti con questa nuova realtà in cui guardarsi costantemente le spalle e avere paura che Race finisca nei guai non è naturale come una seconda pelle e la principale domanda che si pone è sempre la stessa: “Posso farcela anche io?”. Non vi resta che scoprirlo in questa seconda complita e meravigliosa storia nata tra i vicoli di The Point.
La narrazione presenta una struttura compatta e ben delineata. Se in Bad Love viene sviluppato il lato psicologico dei suoi due protagonisti, qui invece assistiamo ad una cura maggiore ai problemi della città e un po’ meno all’aspetto descrittivo di chi ci vive. Paradossalmente in questo secondo romanzo è proprio Dovie il personaggio che è cresciuto di più, adattandosi perfettamente al mondo di The Point e all’essere la donna di un criminale, mentre per Brysen venire a patti con questa nuova realtà in cui guardarsi costantemente le spalle e avere paura che Race finisca nei guai non è naturale come una seconda pelle e la principale domanda che si pone è sempre la stessa: “Posso farcela anche io?”. Non vi resta che scoprirlo in questa seconda complita e meravigliosa storia nata tra i vicoli di The Point.
Federica
adoro zia Jay, mi piace come scrive, quello che scrive, amo i suoi personaggi, le sue ambientazioni ma questa volta la protagonista femminile mi ha fortemente delusa, è di una lagna monumentale sempre lì a lamentarsi "ho rinunciato alla mia vita, mi sono dovuta sacrificare per mia sorella, sono dovuta tornare a casa dai miei e bla bla bla" continuamente su questa riga, ma basta capperi, e che cavolo, fai parte di una famiglia?!?! bè a volte capita che ci si debba sacrificare per il bene di qualcun altro!!! qualcuno ti ha costretta??no lo hai fatto perché ci tieni a tua sorella!!! e allora smettila di piangerti addosso e vai avanti.
RispondiEliminadopo le prime tre volte che ripeti la medesima solfa diventi petulante, quindi stavolta zia Jay ha calcato un po' troppo la mano facendo della sua protagonista una fregnona
quanto a Race...bè lui pur avendo i suoi demoni e le sue pecche è sempre la parte migliore del racconto.
adesso non mi resta che leggere di Titus, non vedo l'ora, mi ha intrigato moltissimo fin dalla sua prima apparizione.