lunedì 29 ottobre 2018

Il calore della neve di Sabrina Grementieri, recensione

Buon giorno bimbe,
Il calore della neve di Sabrina Grementieri è il libro di cui vi parlo oggi. Si  tratta del nuovissimo romanzo di questa brava autrice italiana che dopo averci raccontato la bella storia di La finestra sul mare, ambientata nell'assolato Salento, ci porta tra le vette gelate e le nevi delle Dolomiti e ci racconta di una giovane madre volitiva e testarda stretta tra i suoi doveri genitoriali, il forte istinto avventuroso e il desiderio di dare finalmente un po' di stabilità alla sua situazione. Angelika Romanelli fa la maestra di sci a San Silvestro, piccolo centro dolomitico immerso tra fitti boschi e cime aguzze e vive solo per il suo piccolo Matthias, frutto di una frettolosa relazione con il ricco e annoiato Riccardo Pontelli Magnani che ignora completamente l'esistenza del figlio. Abita in un maso ai margini del paese insieme alla nonna, alla cognata e alle due nipoti e ha un amico speciale, Florian Mair detto Rio, che le sta sempre silenziosamente accanto, discreto e rassicurante. Angie sa che Rio è innamorato di lei e gli vuole bene anche lei, ma ha paura di lasciarsi andare ai sentimenti e al momento suo figlio è la sua unica priorità. Le cose precipitano quando Riccardo torna inatteso a San Silvestro e Angie non potrà più tenergli nascosta l'esistenza di Matthias. Siete pronte a venire con me e immergervi nella magia della montagna d'inverno? Partiamo!




Titolo: Il calore della neve

Autore: Sabrina Grementieri

Editore: Fabbri

Data: 23 ottobre 2018

Genere: narrativa romantica

Categoria: triangolo amoroso

Narrazione: terza persona pov multiplo

Finale: conclusivo




SINOSSI
Angelika Romanelli è una giovane ragazza madre che per vivere fa la maestra di sci e abita in un maso con il figlio di tre anni, Matthias, la nonna, la cognata e le due nipotine. Ha un rapporto teso e difficile con i due genitori assenti e concentrati solo sulle loro carriere e per questo preferisce vivere a San Silvestro, piccolo centro dolomitico, piuttosto che a Padova con loro. Lavora nella scuola di sci del paese come maestra e adora l'avventura e gli sport estremi, passione che condivide con l'amico del cuore Florian Mair detto Rio, guida alpina, nazionale di rafting e presenza silenziosa e discreta al fianco della ragazza e di suo figlio, del quale, però, non è il padre. Perché Matthias è il frutto di una relazione passionale e frettolosa che Angie ha avuto con Riccardo Pontelli Magnani, ricco rampollo di una famiglia di armatori, avvenuta durante una vacanza quattro anni prima. Angie non lo ha avvertito della nascita del piccolo perché sapeva che Riccardo non aveva in previsione di fare il genitore, troppo impegnato a godersi il suo status di ricco dongiovanni, e perché è caparbiamente intenzionata a cavarsela da sola. L'equilibrio faticosamente raggiunto cambia bruscamente quando a San Silvestro durante le vacanze di Natale si ripresenta Riccardo, che non l'ha dimenticata e la cerca per riallacciare i rapporti e, magari, tornare a sedurla, ignaro di come sono cambiate le cose nel frattempo. Angie non può più pensare di tenergli nascosto Matthias, ma dovrà fare i conti oltre che con lui e le sue giuste rivendicazioni nei confronti del figlio anche con l'inattesa territorialità velata di gelosia che Rio manifesta nei suoi confronti, stanco di aspettare nell'ombra e finalmente deciso a rivendicare il suo cuore. La passione bruciante figlia di pura attrazione fisica o i sentimenti profondi nati da attitudini affini e tranquilla quotidianità. Quale sarà la sua scelta?



Mie care Crazy, se qualcuno vi dice che il calore della neve non è un libro d'amore non credetegli, questo romanzo è un inno all'amore, in tutte le sue sfumature dalle più elevate alle più istintive. La storia di Angie è quella di una donna che ama: ama il suo lavoro, ama il territorio in cui vive, ama la sua famiglia, la sua casa, ama il figlio più di se stessa e si annulla per lui, ama la passione e l'adrenalina, l'avventura e le emozioni, ama l'amore e impara ad amare un uomo oltre le proprie comprensibili paure. È istintiva e contemporaneamente razionale fino alla testardaggine, è una ragazza reale, viva, fragile e granitica al tempo stesso, che chi legge inizia ad amare fin dalle prime righe nonostante il carattere per nulla facile, così verosimile da poter essere ognuna di noi, nella quale è facile immedesimarsi. Merito certamente dello stile narrativo dell'autrice, capace di avvolgere il lettore e rassicurarlo, cullarlo e coccolarlo con le parole, con le immagini evocate e con il ritmo della storia. Così, mentre leggi, la trama ti abbraccia e non devi fare altro che lasciarti trasportare tra i boschi e le cime innevate, nel calore di una cucina riscaldata dal focolare o in quello creato dalle braccia della persona che ami e vivere la storia che stai leggendo da un posto in prima fila, godendotela fino in fondo.

"Non penserai di comprarmi con così poco?"
"Ti ho già comprato. Sei in prova."

Ho amato in particolare come sono stati tratteggiati i personaggi, sia i principali che i secondari, e il modo in cui interagiscono tra loro, l'incastro di caratteri, attitudini, situazioni e ambienti, la girandola armonica degli avvenimenti che ha il ritmo giusto per catturare l'attenzione del lettore e non permettergli di abbandonare la lettura. Altra cosa che ho amato è l'equilibrio con il quale è dosata la presenza di un'ambientazione così ingombrante come quella dolomitica invernale: il rischio che le descrizioni dei paesaggi prendessero il sopravvento sulla storia rallentando il ritmo del romanzo c'era tutto, invece l'autrice è stata bravissima a tenere i due piatti della bilancia allo stesso livello e a goderne i frutti è stata la trama che rimane sempre in evidenza.  Di Angie vi ho già parlato, è la protagonista assoluta del romanzo e spicca rispetto a tutti gli altri, è il momento delle due figure maschili che la affiancano in questa storia, Rio e Riccardo, gli altri vertici del triangolo. Ho amato in particolare Rio perché è perfetto per il personaggio di Angie: stesso carattere volitivo, stesse passioni e stesso amore per il territorio in cui vivono, in più è ombroso, serio, rassicurante, maturo nella accezione più positiva del termine, un alfa capace di farsi valere quando serve e stare in disparte se necessario, carico di una sensualità prorompente ma gentile, con la pazienza tipica degli uomini di montagna che sanno aspettare il momento giusto per tutto.

"Si approcciò alla sua bocca e ricominciò a muoversi dentro di lei. Poi ci furono solo brividi violenti, urgenza, desiderio e bisogni da soddisfare."

Riccardo è il suo esatto opposto: immaturo, insoddisfatto, superficiale e  vanesio; è un sarcofago ben decorato ma vuoto contrapposto alla rocciosa solidità del rivale, è un bambino viziato mai cresciuto, abituato a ricevere sempre dei si e capace di reagire solo davanti ai rifiuti, succube di una madre ingombrante e sottomesso alle rigide regole imposte dalla sua posizione sociale, incapace di costruirsi un futuro da solo, o forse semplicemente niente affatto intenzionato a uscire dalla strada già tracciata per lui da altri. La scoperta della sua inaspettata paternità lo destabilizza e lo confonde, e l'immaturità gli sarà pessima consigliera facendogli compiere scelte sbagliate. Non vi anticipo quale sarà la scelta di Angie, anche se non è così difficile da capire, e credo sia piuttosto chiaro chi sia colui per cui ho fatto il tifo io durante tutto il libro, sono certa che anche voi, da un certo punto della lettura in avanti, la penserete come me.  Il mio consiglio è quello di leggere questo bel libro, che è perfetto per questo periodo dell'anno, avvolti in una calda coperta  con in mano una tazza di tisana fumante, consapevoli di avere in mano un romanzo equilibrato, romantico al punto giusto, scritto con grande cura e maestria da un'autrice che ha saputo ricreare con le parole allo stesso modo la magia del paesaggio montano innevato e quella dei sentimenti più veri, e poi mi ringrazierete per avervelo consigliato, ne sono certa.

A presto,
Zia D.














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