giovedì 26 marzo 2015

Captured di Jasinda and Jack Wilder. I più attesi

Ben ritrovate Crazy,
sono volata con la mente oltreoceano per parlarvi di Captured, primo romanzo scritto dalla fantastica Jasinda Wilder e suo marito Jack... inedito in Italia!
Amando così tanto quest’autrice, non ho resistito alla curiosità di scoprire come funzionasse questa coppia al lavoro e devo dire che le mie aspettative non sono state affatto deluse.




  

Titolo: Captured

Autore: Jasinda e Jack Wilder

Data: 12 Agosto 2014 in lingua originale

Casa Editrice: Seth Clarke

Genere: War/Erotic Romance
  



L’amore non è mai facile. Ed è particolarmente difficile quando ami un Marine. Conoscevo i rischi quando ho detto “lo voglio”, ma ho scelto comunque l’amore.
In un attimo, me l’hanno strappato via, e adesso sono sola. In difficoltà e disperata. Non c’è speranza, non c’è futuro. Solo continuare a sopravvivere giorno dopo giorno. Ma una lettera tornata indietro potrebbe cambiare tutto questo.
Speranza e amore spesso vengono dall’ultimo posto in cui avresti mai pensato di cercare, quando meno te lo aspetti.

Ero perso, un’anima spezzata, tormentato dai ricordi di ciò che ho passato. Quando ho visitato quella vecchia fattoria nelle campagne del Texas, tutto ciò che volevo era solo restituire la lettera. Mantenere la promessa fatta ad un amico.
Ciò che ho trovato è stato guarigione. Comprensione. L’occasione di trovare un po’ di pace quando tutto ciò che ho sempre conosciuto è la guerra.
Entrambi abbiamo perso tutto. Ma l’uno nell’alto abbiamo trovato qualcosa per cui valga la pena lottare.




Questa doveva essere una semplice lettura di passaggio, un modo per staccare la spina prima di iniziare una nuova recensione. E invece eccomi qui, davanti alla tastiera, a parlarvi di un libro che mi ha letteralmente catturata.
Ma conoscendo Jasinda Wilder avrei dovuto aspettarmelo, perché ogni suo libro mi ha regalato un’emozione impossibile da cancellare. E quando ancora una volta, alla soglia delle trenta pagine, sei già in lacrime, allora capisci che non puoi non condividere con altri i sentimenti che hai provato.

Thomas, amore mio.
Ti sto scrivendo questa lettera nel nostro letto. Tu sei disteso accanto a me, addormentato.
Ci sono così tante cose che vorrei dirti, ma so che abbiamo poco tempo. Tu parti domani. Di nuovo. Non posso dire che questa cosa non mi dia fastidio. Perché sarebbe una bugia. Fa male ogni volta. Fingo di essere coraggiosa, per te, ma lo odio. Odio guardarti allacciare gli scarponi. Odio guardarti preparare la tua borsa. Odio guardarti raddrizzare la cravatta nello specchio. Odio quanto tu sia dannatamente sexy in uniforme. Ma soprattutto, odio quel bacio dell’arrivederci, odio guardarti mentre ti volti, le tua ampia schiena dritta mentre ti allontani. Odio che i tuoi occhi siano asciutti, quando i miei sono bagnati.
Odio tutto questo. So di aver accettato tutto quando ho deciso di sposare un Marine. Lo sapevo sin dall’inizio che tu saresti andato in guerra. Lo sapevo, e ti ho sposato lo stesso. Come avrei potuto non farlo? Ti ho sempre amato così tanto, dalla prima volta che ti ho visto, tanti anni fa.

Reagan e Tom sono sposati da otto anni, anche se in tutto questo tempo Tom è sempre stato in giro per il mondo per via del suo lavoro. Essere la moglie di un Marine non è facile, soprattutto se prima dell’ultima missione scopri di aspettare un bambino e non sai se l’uomo che hai sposato conoscerà mai la gioia di essere padre.
In Afghanistan, Thomas Barrett, Derek West e i loro compagni cadono vittima di un’imboscata. Solo due di loro sopravvivono, ma dopo tre anni di prigionia sarà Derek a fare ritorno a casa. Dopo infiniti attimi passati tra stenti, percosse e atroci sofferenze, l’unica cosa che ha mantenuto in vita Derek è stata la lettera che il suo compagno portava sempre con sé ma che non aveva mai avuto il coraggio di leggere, fino al momento della sua morte, e la promessa di tornare in Texas e dire a Reagan quanto suo marito l’amasse, quanto fosse tutto per lui. I due protagonisti non sono semplici personaggi della finzione. Sono persone con un mare di debolezze e insicurezze. Due persone che hanno vissuto per essere moglie, madre, soldato, dimenticandosi però di essere prima di tutto una donna e un uomo. Reagan è sempre andata avanti per la fattoria di suo marito e poi per suo figlio, Derek non conosce una realtà che sia diversa dalla guerra. In tre anni Reagan ha lottato per sopravvivere alle difficoltà della vita, aiutata dai suoi anziani vicini di casa, e Derek ha combattuto con tutte le sue forze per tornare a casa, con tutti i traumi fisici e psicologici che una simile esperienza portano con sé. Ma quale casa poi?
Una volta fatto ritorno in America e dopo settimane di riabilitazione, Derek si reca da Reagan per adempiere alla promessa fatta. Doveva trattarsi solo di questo, una promessa fatta ad un amico in punto di morte. Qui, nelle campagne del Texas, Reagan e Derek diventeranno amici. Ma anni di solitudine ti trasformano in un animale in gabbia che scalcia e lotta per uscire, e nonostante il senso di colpa profondo che entrambi provano per la morte di Tom, nonostante l’amore che Reagan sente ancora per lui, alla fine troveranno conforto l’uno nell’altra. Il sentimento profondo che si instaura tra loro è costantemente messo alla prova dalla sensazione di tradimento e dalle fragilità dei protagonisti. 
Reagan è sempre stata una donna forte, ne ha passate tante da sola, e per una volta vorrebbe avere qualcuno a cui appoggiarsi, qualcuno che prenda il comando nella sua vita. Derek, però, non è convinto di poterlo fare. Soffre di PTSD, la notte è tormentato dagli incubi, ogni minimo rumore e tocco rischiano di fargli perdere la testa. Non è più un uomo, si sente inadeguato e debole, ma non ha paura di esprimere apertamente i suoi sentimenti e di versare qualche lacrima. Lacrime per quelle vite spezzate e per la sua che è stata irrimediabilmente segnata. Dopo tanto struggimento, le cose sembrano andare bene, fino a quando Derek viene richiamato per un’ultima missione e Reagan sarà costretta a scrivere una nuova lettera all’altro uomo della sua vita, sopraffatta dalle ingiustizie che ancora una volta l’hanno colpita e rischieranno di mettere fine anche a ciò che di bello la vita le aveva restituito.

Derek, tu mi hai cambiata. Mi hai restituito la mia vita. Fino a che non ti ho incontrato, non avevo mai pensato di poter amare di nuovo. Non avrei mai pensato che avrei potuto, o dovuto. Ma in qualche modo, l’amore è venuto da me, nelle tue sembianze. Quindi, a parte questo, spero che tu capisca quando dico che ODIO dover scrivere un’altra dannata lettera. Odio scrivere lettere. È la cosa più triste del mondo, ma sono davvero brava in questo. Ho fatto abbastanza pratica, dopotutto. Questa volta, però, non so cosa scrivere. Non ho idea di cosa dovrei scrivere. Tutto ciò che so è che non mi è stato concesso abbastanza tempo con te.

“Captured” è un libro che ti fa aprire gli occhi e ti fa toccare con mano l’orrore della guerra.
Ti fa vedere tutte le sue sfaccettature, ti da un assaggio di cosa significa essere un soldato. Ti mostra che ciò che leggi nei romanzi non potrebbe che essere più lontano dalla realtà. Perché cos’è un soldato, in fondo? È un uomo che ha paura, a cui tremano le mani mentre imbraccia la mitragliatrice e che sa di non essere invincibile, non un indomito muro di muscoli d’acciaio che si getta nel pericolo senza pensarci due volte con la consapevolezza di essere immortale.
Ti mostra come una moglie non possa mai mollare, come debba continuare a mandare avanti la baracca spesso senza l’aiuto di nessuno, come debba anche lei combattere ogni giorno per la vita e per non perdere di vista se stessa.

Mio fratello è un Marine. Mio marito era un Marine. Tu sei un Marine. Ma non riesco ancora a capire perché voi – tutti voi, ciascuno di voi – dobbiate continuare a partire. E sono arrabbiata per questo. Sono arrabbiata con me stessa per essermi innamorata di un ALTRO soldato. Mi sono concessa di pensare che saresti rimasto a casa questa volta. Considerato ciò che hai passato, pensavo ti avrebbero dato tregua. Ma suppongo di no. Ed io dovevo innamorarmi proprio di te. E quindi mi tocca restare qui, in questa FOTTUTA FATTORIA, da sola. Di nuovo. E sono arrabbiata per questo.

Per fortuna, a darci tregua da tutta questa sofferenza, ci sono le scene altamente erotiche che coinvolgono i due personaggi, rafforzate da POV alternati che anche nel bel mezzo dell’azione si alternano per farti capire ancora meglio le dinamiche tra uomo e donna, i diversi sentimenti e le diverse sensazioni che solo due persone di sesso opposto, a mio parere, possono esprimere completamente.

Se non vi siete annoiati a leggere questa recensione fino alla fine, sappiate che il romanzo vale assolutamente la pena.


Ancora una volta, questo libro è dedicato a tutti gli uomini e alle donne delle forze armate degli Stati Uniti d’America, passati, presenti e futuri. Grazie per ciò che fate, soprattutto coloro che non ce l’hanno fatta a tornare a casa tutti interi, o che non sono tornati affatto. Nessuno di voi è dimenticato.

Un bacio Francesca




3 commenti:

  1. Francesca, questa tua recensione mi ha commosso.
    Questi libri sono un colpo al cuore perché ci presentano la dura realtà che quei poveri ragazzi devono affrontare. Spero che qualche nostra CE lo porti al più presto in Italia. Devo leggere questa storia *-*

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  2. Ho amato la Wilder con la serie precedente e adoro il suo modo di scrivere.
    Sono molto delusa dall'editoria italiana per non aver continuato con la pubblicazione di quella serie, considerato che è stato pubblicato anche un libro interamente dedicato a Colton.
    Spero se ne ravvedino un giorno, anche se considero una mia pecca non riuscire a leggere in lingua poiché mi rendo conto di aver perso tante occasioni.
    Grazie per questo bellissimo posto che avete creato e che rende più ricche le mie giornate.
    Cinzia

    RispondiElimina

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