Ben ritrovate Crazy,
sono volata con
la mente oltreoceano per parlarvi di Captured, primo romanzo scritto dalla
fantastica Jasinda Wilder e suo marito Jack... inedito in Italia!
Amando così tanto quest’autrice, non ho resistito alla
curiosità di scoprire come funzionasse questa coppia al lavoro e devo dire che
le mie aspettative non sono state affatto deluse.
Titolo: Captured
Autore: Jasinda e Jack Wilder
Data: 12 Agosto 2014 in lingua originale
Casa Editrice: Seth Clarke
Genere: War/Erotic Romance
L’amore non è mai facile. Ed è particolarmente difficile
quando ami un Marine. Conoscevo i rischi quando ho detto “lo voglio”, ma ho
scelto comunque l’amore.
In un attimo, me l’hanno strappato via, e adesso sono
sola. In difficoltà e disperata. Non c’è speranza, non c’è futuro. Solo
continuare a sopravvivere giorno dopo giorno. Ma una lettera tornata indietro
potrebbe cambiare tutto questo.
Speranza e amore spesso vengono dall’ultimo posto in cui
avresti mai pensato di cercare, quando meno te lo aspetti.
Ero perso, un’anima spezzata, tormentato dai ricordi di
ciò che ho passato. Quando ho visitato quella vecchia fattoria nelle campagne
del Texas, tutto ciò che volevo era solo restituire la lettera. Mantenere la
promessa fatta ad un amico.
Ciò che ho trovato è stato guarigione. Comprensione.
L’occasione di trovare un po’ di pace quando tutto ciò che ho sempre conosciuto
è la guerra.
Entrambi abbiamo perso tutto. Ma l’uno nell’alto abbiamo
trovato qualcosa per cui valga la pena lottare.
Questa doveva essere una semplice lettura di passaggio,
un modo per staccare la spina prima di iniziare una nuova recensione. E invece
eccomi qui, davanti alla tastiera, a parlarvi di un libro che mi ha
letteralmente catturata.
Ma conoscendo Jasinda Wilder avrei dovuto aspettarmelo,
perché ogni suo libro mi ha regalato un’emozione impossibile da cancellare. E
quando ancora una volta, alla soglia delle trenta pagine, sei già in lacrime,
allora capisci che non puoi non condividere con altri i sentimenti che hai
provato.
Thomas, amore mio.
Ti sto scrivendo
questa lettera nel nostro letto. Tu sei disteso accanto a me, addormentato.
Ci sono così tante
cose che vorrei dirti, ma so che abbiamo poco tempo. Tu parti domani. Di nuovo.
Non posso dire che questa cosa non mi dia fastidio. Perché sarebbe una bugia.
Fa male ogni volta. Fingo di essere coraggiosa, per te, ma lo odio. Odio
guardarti allacciare gli scarponi. Odio guardarti preparare la tua borsa. Odio
guardarti raddrizzare la cravatta nello specchio. Odio quanto tu sia
dannatamente sexy in uniforme. Ma soprattutto, odio quel bacio
dell’arrivederci, odio guardarti mentre ti volti, le tua ampia schiena dritta
mentre ti allontani. Odio che i tuoi occhi siano asciutti, quando i miei sono
bagnati.
Odio tutto questo.
So di aver accettato tutto quando ho deciso di sposare un Marine. Lo sapevo sin
dall’inizio che tu saresti andato in guerra. Lo sapevo, e ti ho sposato lo
stesso. Come avrei potuto non farlo? Ti ho sempre amato così tanto, dalla prima
volta che ti ho visto, tanti anni fa.
Reagan e Tom sono sposati da otto anni, anche se in tutto
questo tempo Tom è sempre stato in giro per il mondo per via del suo lavoro.
Essere la moglie di un Marine non è facile, soprattutto se prima dell’ultima
missione scopri di aspettare un bambino e non sai se l’uomo che hai sposato
conoscerà mai la gioia di essere padre.
In Afghanistan, Thomas Barrett, Derek West e i loro
compagni cadono vittima di un’imboscata. Solo due di loro sopravvivono, ma dopo
tre anni di prigionia sarà Derek a fare ritorno a casa. Dopo infiniti attimi
passati tra stenti, percosse e atroci sofferenze, l’unica cosa che ha mantenuto
in vita Derek è stata la lettera che il suo compagno portava sempre con sé ma
che non aveva mai avuto il coraggio di leggere, fino al momento della sua
morte, e la promessa di tornare in Texas e dire a Reagan quanto suo marito
l’amasse, quanto fosse tutto per lui. I due protagonisti non sono semplici personaggi della
finzione. Sono persone con un mare di debolezze e insicurezze. Due persone che
hanno vissuto per essere moglie, madre, soldato, dimenticandosi però di essere
prima di tutto una donna e un uomo. Reagan è sempre andata avanti per la fattoria di suo
marito e poi per suo figlio, Derek non conosce una realtà che sia diversa dalla
guerra. In tre anni Reagan ha lottato per sopravvivere alle
difficoltà della vita, aiutata dai suoi anziani vicini di casa, e Derek ha
combattuto con tutte le sue forze per tornare a casa, con tutti i traumi fisici
e psicologici che una simile esperienza portano con sé. Ma quale casa poi?
Una volta fatto ritorno in America e dopo settimane di
riabilitazione, Derek si reca da Reagan per adempiere alla promessa fatta.
Doveva trattarsi solo di questo, una promessa fatta ad un amico in punto di
morte. Qui, nelle campagne del Texas, Reagan e Derek
diventeranno amici. Ma anni di solitudine ti trasformano in un animale in
gabbia che scalcia e lotta per uscire, e nonostante il senso di colpa profondo
che entrambi provano per la morte di Tom, nonostante l’amore che Reagan sente
ancora per lui, alla fine troveranno conforto l’uno nell’altra. Il sentimento profondo che si instaura tra loro è
costantemente messo alla prova dalla sensazione di tradimento e dalle fragilità
dei protagonisti.
Reagan è sempre stata una donna forte, ne ha passate
tante da sola, e per una volta vorrebbe avere qualcuno a cui appoggiarsi,
qualcuno che prenda il comando nella sua vita. Derek, però, non è convinto di poterlo fare. Soffre di
PTSD, la notte è tormentato dagli incubi, ogni minimo rumore e tocco rischiano
di fargli perdere la testa. Non è più un uomo, si sente inadeguato e debole, ma
non ha paura di esprimere apertamente i suoi sentimenti e di versare qualche
lacrima. Lacrime per quelle vite spezzate e per la sua che è stata irrimediabilmente
segnata. Dopo tanto struggimento, le cose sembrano andare bene,
fino a quando Derek viene richiamato per un’ultima missione e Reagan sarà
costretta a scrivere una nuova lettera all’altro uomo della sua vita,
sopraffatta dalle ingiustizie che ancora una volta l’hanno colpita e
rischieranno di mettere fine anche a ciò che di bello la vita le aveva
restituito.
Derek, tu mi hai
cambiata. Mi hai restituito
la mia vita. Fino a che non ti ho incontrato, non avevo mai pensato di poter
amare di nuovo. Non avrei mai pensato che avrei potuto, o dovuto. Ma in qualche
modo, l’amore è venuto da me, nelle tue sembianze. Quindi, a parte
questo, spero che tu capisca quando dico che ODIO dover scrivere un’altra
dannata lettera. Odio scrivere lettere. È la cosa più triste del mondo, ma sono
davvero brava in questo. Ho fatto abbastanza pratica, dopotutto. Questa volta, però,
non so cosa scrivere. Non ho idea di cosa dovrei scrivere. Tutto ciò che so è
che non mi è stato concesso abbastanza tempo con te.
“Captured” è un libro che ti fa aprire gli occhi e ti fa
toccare con mano l’orrore della guerra.
Ti fa vedere tutte le sue sfaccettature, ti da un
assaggio di cosa significa essere un soldato. Ti mostra che ciò che leggi nei
romanzi non potrebbe che essere più lontano dalla realtà. Perché cos’è un
soldato, in fondo? È un uomo che ha paura, a cui tremano le mani mentre imbraccia
la mitragliatrice e che sa di non essere invincibile, non un indomito muro di
muscoli d’acciaio che si getta nel pericolo senza pensarci due volte con la
consapevolezza di essere immortale.
Ti mostra come una moglie non possa mai mollare, come
debba continuare a mandare avanti la baracca spesso senza l’aiuto di nessuno,
come debba anche lei combattere ogni giorno per la vita e per non perdere di
vista se stessa.
Mio fratello è un
Marine. Mio marito era un Marine. Tu sei un Marine. Ma non riesco ancora a
capire perché voi – tutti voi, ciascuno di voi – dobbiate continuare a partire.
E sono arrabbiata per questo. Sono arrabbiata con me stessa per essermi
innamorata di un ALTRO soldato. Mi sono concessa di pensare che saresti rimasto
a casa questa volta. Considerato ciò che hai passato, pensavo ti avrebbero dato
tregua. Ma suppongo di no. Ed io dovevo innamorarmi proprio di te. E quindi mi
tocca restare qui, in questa FOTTUTA FATTORIA, da sola. Di nuovo. E sono
arrabbiata per questo.
Per fortuna, a darci tregua da tutta questa sofferenza,
ci sono le scene altamente erotiche che coinvolgono i due personaggi,
rafforzate da POV alternati che anche nel bel mezzo dell’azione si alternano
per farti capire ancora meglio le dinamiche tra uomo e donna, i diversi
sentimenti e le diverse sensazioni che solo due persone di sesso opposto, a mio
parere, possono esprimere completamente.
Se non vi siete annoiati a leggere questa recensione fino
alla fine, sappiate che il romanzo vale assolutamente la pena.
Ancora una volta,
questo libro è dedicato a tutti gli uomini e alle donne delle forze armate
degli Stati Uniti d’America, passati, presenti e futuri. Grazie per ciò che
fate, soprattutto coloro che non ce l’hanno fatta a tornare a casa tutti
interi, o che non sono tornati affatto. Nessuno di voi è dimenticato.
Un bacio Francesca
Francesca, questa tua recensione mi ha commosso.
RispondiEliminaQuesti libri sono un colpo al cuore perché ci presentano la dura realtà che quei poveri ragazzi devono affrontare. Spero che qualche nostra CE lo porti al più presto in Italia. Devo leggere questa storia *-*
Lo voglio *__*
RispondiEliminaHo amato la Wilder con la serie precedente e adoro il suo modo di scrivere.
RispondiEliminaSono molto delusa dall'editoria italiana per non aver continuato con la pubblicazione di quella serie, considerato che è stato pubblicato anche un libro interamente dedicato a Colton.
Spero se ne ravvedino un giorno, anche se considero una mia pecca non riuscire a leggere in lingua poiché mi rendo conto di aver perso tante occasioni.
Grazie per questo bellissimo posto che avete creato e che rende più ricche le mie giornate.
Cinzia