lunedì 17 luglio 2017

Dark Red di CJ Roberts, recensione in anteprima

Ciao a tutte,
oggi parliamo in anteprima di un libro che alcune aspettavano con ansia. E’ infatti con Dark Red  che, a distanza di quasi un anno, continua la serie erotica di CJ Roberts, in uscita oggi 17 Luglio con la Newton Compton. Dopo aver lasciato Livvie e Caleb nell’oscurità più nera, eccoli di nuovo a combattere entrambi i propri demoni in un alternanza tra passato e presente dove suspense ed erotismo fanno da padroni alla storia..

Bossman Titolo: Dark Red
Autore: CJ Roberts
Serie:  #2 captive series
Editore:
Newton compton
Data:  17 luglio 2016
Genere: Dark Romance
Categoria: erotico, suspance
Narrazione: prima persona lei, terza persona lui
Finale: No cliffhanger
Coppia: Livvie, schiava sessuale; Caleb, padrone di Livvie.
Qui serie

Salvato dalla schiavitù sessuale da un misterioso agente pakistano, Caleb porta il peso di un debito che dev'essere pagato con il sangue.
La strada è stata lunga e costellata di incertezze, ma per Caleb e Livvie sta per finire tutto.
Finirà per rinunciare alla donna che ama pur di avere vendetta?
O sarà lui stesso a sacrificarsi?



Ciò che importava è che io ero diversa.
La ragazza ingenua che era in me era stata trasformata in donna con la violenza,
demolita dal dolore, dalla sofferenza, dalla perdita, e forgiata dalla lussuria, dalla rabbia e dalla vivida consapevolezza della mia necessità di sopravvivere.
Capivo cose che prima mi erano incomprensibili. Capivo il bisogno di vendetta di Caleb perché lui stesso aveva piantato quel seme dentro di me.
Capivo quando usava il mio corpo contro di me perché il suo desiderio era sempre presente.
Soprattutto, avevo appreso la lezione che impariamo solo vivendo:
l’unica persona su cui puoi contare davvero sei tu.


Olivia Ruiz ha passato solo quattro mesi con il suo carceriere, eppure le sono bastati per diventare una persona del tutto diversa. Non più una studentessa diciottenne pura e innocente, ma una spietata bugiarda che tiene i suoi segreti stretti a sé. Così, quando dopo quattro mesi di prigionia, l’FBI riesce a trovarla e salvarla non può fare altro che internarla in un ospedale psichiatrico, sperando che possa essere utile per farle dire tutto quello che sa su Caleb e gli altri uomini che l’hanno rapita. Ma Olivia non è più Livvie. Adesso è Gattina e tradire Caleb è l’ultima cosa che vuole fare. Così il Bureau viene a conoscenza del fatto che Caleb è morto e che a salvarla è stato proprio lui. Ma l’agente Reed non è del tutto convinto così interroga Livvie giorno dopo giorno dal momento in cui Caleb l’ha salvata dallo stupro e fino al momento della sua morte. Per Olivia è difficile. Doloroso e controproducente. L’amore per Caleb è ancora lì, sepolto e vivo dentro di lei e ricordare tutto quello che hanno condiviso la porta in un baratro di tristezza e angoscia. Così tra presente e passato si snoda la storia contorta ed eccitante di Gattina e del suo Padrone e del come e perché adesso lei è lì e lui invece è morto.
Avevamo lasciato Livvie in uno stato confusionale. Successivamente al suo quasi stupro, e dopo essere stata salvata da Caleb, le sue certezze non sono più le stesse. Caleb non è mai stato l’eroe di cui lei aveva bisogno, eppure è salito sul suo cavallo bianco e non ci ha pensato due volte a proteggerla e uccidere chi l’aveva ferita. Da quello scontro le ferite di Olivia sono molte e il primo capitolo della loro storia si chiude proprio a casa del dottore che si occupa di lei, in una stanza dove Caleb e Gattina finalmente parlano forse per la prima volta. Lei accetta l’oscurità di lui e lui ammette che non può fare niente per lei, rivelandole quale sarà il suo futuro: schiava sessuale di Vladek, un russo verso cui Caleb e Rafiq hanno giurato vendetta.
Per Caleb la vendetta e la lealtà sono tutto e non ha intenzione di rinunciarvi, anche se questo vorrà dire rinunciare alla sua gattina. Così partono per un viaggio, verso casa di Felipe, socio in affari di Rafiq, dove Caleb dovrà finire di istruire Gattina e farla definitivamente diventare un oggetto sessuale nelle mani del suo peggior nemico. Eppure a poco a poco è proprio lui che inizia una lotta interiore con se stesso. Da un lato Kèleb, lo spietato socio di Rafiq, e dall’altro Caleb, l’uomo che si sta iniziando a provare qualcosa per Livvie e che non riesce a ragionare senza mettere in mezzo i sentimenti.
Olivia cerca di lottare costantemente con quello che prova. Sente di amare Caleb come non ha mai amato nessuno e allo stesso tempo odia Kèleb, l’uomo che l’ha rapita e la vuole vendere come schiava. Così, Caleb e Livvie lottano entrambi contro la stessa persona: il lato oscuro di Caleb, che si palesa ogni volta in cui lei si sente al sicuro e felice insieme a lui.
Olivia è decisamente più forte e combattiva in questo secondo capitolo. Passa dall’essere vittima ad accettare il suo destino e, nonostante questo, non smette di lottare per la sua libertà. Non è più ingenua ed innocente. Il suo corpo desidera, pulsa e brama e non importa se l’oggetto delle sue fantasie è chi odia e ama di più al mondo. Così, proprio come Caleb, anche in lei adesso ci sono due anime: da un lato Olivia e dall’altra quella che lei chiama “Spietata me”, la sua parte oscura e cieca che ama e desidera il suo padrone.
Nel giro di poche settimana cresce e matura e per lei le decisioni non sono più in bianco e nero, adesso ci sono tantissime altre sfumature di colori dietro al mondo in cui è stata spinta con la forza.
Caleb è lo stesso di sempre e allo stesso tempo non è più lui. Forte, leale, intimidatorio, minaccioso, ma a tratti è dolce, disarmante, indifeso. Kèleb è la bestia che lo divora e, proprio come Dottor Jekyll e Mister Hyde, compare quando meno se lo aspetta: quando in lui subentra la speranza. La speranza in una vita diversa, senza schiave sessuali da educare e senza omicidi alle spalle.
Questo secondo capitolo della serie Captive è molto più intenso e struggente di quanto non sia stato il primo. La narrazione si sviluppa in due diversi tempi narrativi: da un lato abbiamo un presente in cui Livvie è al sicuro e infelice, ed un altro che è il passato, dove Gattina è indifesa ma innamorata. Ripercorriamo a ritroso tutta la storia sapendo già com’è andata a finire e sperando in un finale diverso per i nostri due protagonisti. La narrazione è scorrevole e senza tempi morti e il lettore viene catturato in una spirale di suspence ed erotismo che tiene sempre sull’attenti. L’attenzione sulla psicologia dei personaggi è molto più chiara ed evidente in questo secondo romanzo tant’è che il livello della serie sembra molto migliorato.
Con “Dark Red” si conclude la storia di Caleb e Livvie e non posso che consigliarvi l’intensa e sconvolgente lettura di questo secondo capitolo che mi ha fatto stare tutto il tempo sul filo del rasoio.

Federica




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