Crazy,
oggi vi parliamo de Il condominio degli amori segreti di Livia Ottomani, uscito per Newton Compton l' 1 settembre. È un libro sulla famiglia, sull’amicizia, su Roma e sull’amore, quello tra Anita, Daniele e Mizuki.
Titolo: Il condominio degli amori segreti Autore: Livia Ottomani Serie: non fa parte di una serie Editore: Newton Compton Data: 1 Settembre 2016 Genere: contemporary romance Categoria: Romanzo corale Narrazione: terza persona, pov multiplo Finale: No cliffhanger Coppia: Anita, guida turistica; Daniele, musicista; Mizuki, dirigente. |
I condomini sono riuniti al completo quando, nel loro palazzo alla Garbatella, arriva l’affascinante Daniele Bracci, un musicista che si fermerà lì per qualche mese. Daniele è frastornato dall’accoglienza più che calorosa. Matteo Spina, il saggio, lo recluta subito per lavorare nell’orto condominiale. Paolo e Rudy, che vivono nell’attico, pensano già a un pranzo di benvenuto. Giovanna, invece, vede in lui un fidanzato perfetto per la figlia Anita… Ma la mattina dopo, quando Matteo Spina blocca Anita per presentarle il nuovo arrivato, la ragazza ha uno shock: perché lei, quel Daniele Bracci, lo conosce bene, e dai tempi del liceo. E ha fatto di tutto per dimenticarlo. E ora? Dovrà fingere di non averlo mai visto prima? Certo, Anita non è l’unica, nel condominio, ad avere qualcosa da nascondere. Giovanna, ogni lunedì, esce vestita di tutto punto. E con una scusa sempre buona per chi le chiede dove va. E Matteo Spina? Nemmeno lui la racconta giusta. Lo sa bene Pina, la pettegola del palazzo, che dietro alle persiane spia quello che accade, e annota poi tutto sul suo diario segreto…
Quando ho iniziato a leggere questo libro, avevo le idee chiare su cosa mi sarei dovuta aspettare, un amore che ritorna, un condominio impiccione ma divertente. Le mie aspettative sono state in parte rispettate, soprattutto per quanto riguarda la parte degli abitanti del lotto della Garbatella. Per chi non lo sapesse i lotti, sono delle palazzine basse costruite nel ventennio fascista e sono caratterizzati dall’avere al centro un cortile in comune. Il lotto nel libro è abitato da persone differenti per età e per cultura, c’è il signore in pensione, la coppia con figlia, la coppia gay, il fotografo e infine la protagonista Anita che vive con la madre. La loro tranquillità viene interrotta quando il fotografo, affitta la sua casa a Daniele, un suo amico musicista. Già dal suo arrivo si capisce che porterà guai a una particolare condomina, Anita. I due infatti sono stati insieme al liceo, ma lui l’ha ferita talmente tanto che a distanza di quindici anni, lei gli porta ancora rancore.
La storia si divide tra i vari personaggi, alcune solo accennate, altre un pochino di più, ma fanno da contorno ad Anita e alla sua vita amorosa. Sì, perché nonostante la madre non sappia nulla, ha un fidanzato giapponese da quasi due anni. I personaggi principali, che alla fine si riveleranno essere due, e sta a voi scoprire chi Anita capirà di amare, sono sicuramente ben caratterizzati. Anita è una ragazza forte, ma che nasconde una profonda insicurezza che la porta a mentire sulla sua storia d’amore. Anche se certe sue scelte le ho trovate senza alcun senso. Mizuki, è affascinante, è calmo, quasi imperturbabile, fino a quando non deve fare anche lui i conti con i suoi sentimenti. Poi c’è Daniele, che è quello che mi stava emozionando di più, ma che invece poi alla fine mi ha deluso. Non mi è piaciuto come è stata gestita la sua evoluzione e il suo repentino cambio di carattere. I personaggi secondari li ho trovati un po’ troppo stereotipati, soprattutto Pina, la “pettegola” del condominio, come se una madre di una bambina di pochi mesi, non ha nient’altro da fare che stare nascosta alla finestra per spiare i vicini. Il punto dolente di tutto il libro è stato lo stile, l’ho trovato a tratti troppo confusionario, a volte troppo telegrafico, soprattutto per quanto riguarda le descrizioni emotive, a volte troppo logorroico. Mi è stato tutto chiaro, quando ho scoperto che Livia Ottomani, in realtà è un collettivo di otto persone che hanno scritto insieme il libro.
La storia si divide tra i vari personaggi, alcune solo accennate, altre un pochino di più, ma fanno da contorno ad Anita e alla sua vita amorosa. Sì, perché nonostante la madre non sappia nulla, ha un fidanzato giapponese da quasi due anni. I personaggi principali, che alla fine si riveleranno essere due, e sta a voi scoprire chi Anita capirà di amare, sono sicuramente ben caratterizzati. Anita è una ragazza forte, ma che nasconde una profonda insicurezza che la porta a mentire sulla sua storia d’amore. Anche se certe sue scelte le ho trovate senza alcun senso. Mizuki, è affascinante, è calmo, quasi imperturbabile, fino a quando non deve fare anche lui i conti con i suoi sentimenti. Poi c’è Daniele, che è quello che mi stava emozionando di più, ma che invece poi alla fine mi ha deluso. Non mi è piaciuto come è stata gestita la sua evoluzione e il suo repentino cambio di carattere. I personaggi secondari li ho trovati un po’ troppo stereotipati, soprattutto Pina, la “pettegola” del condominio, come se una madre di una bambina di pochi mesi, non ha nient’altro da fare che stare nascosta alla finestra per spiare i vicini. Il punto dolente di tutto il libro è stato lo stile, l’ho trovato a tratti troppo confusionario, a volte troppo telegrafico, soprattutto per quanto riguarda le descrizioni emotive, a volte troppo logorroico. Mi è stato tutto chiaro, quando ho scoperto che Livia Ottomani, in realtà è un collettivo di otto persone che hanno scritto insieme il libro.
Sono dell’opinione che quando a scrivere è più di una persona, il lettore non dovrebbe nemmeno accorgersene, perché se succede vuole dire che gli autori non sono riusciti a creare l’armonia. Purtroppo è quello che succede in questo libro, dove gli stili non si uniscono mai, generando solo confusione. Al contrario ho adorato l’ambientazione, è stato bello vedere una Garbatella diversa da quella mostrata dai Cesaroni, molto più intima e particolare. C’è anche un piccolo errore su un nome di un locale che viene citato, che spero sia stato voluto. Tutto sommato è un romanzo che si fa leggere, consigliato a chi ama le storie corali.
A presto,
Valentina F.
Nessun commento:
Posta un commento