Crazy,
La città degli incontri proibiti di Carolina de Robertis
è il libro di cui vi parliamo oggi. Pubblicato da Garzanti e disponibile in
libreria dal 6 ottobre, l’ultimo romanzo di quest’autrice statunitense dal nome
italianissimo e con origini uruguaiane ci trasporterà in un’altra epoca e in un
altro continente, in un inno alla libertà, alla femminilità e al tango.
Titolo: La città degli incontri proibiti Autore: Carolina De Robertis Serie: Non fa parte di una serie Editore: garzanti Data: 6 ottobre 2016 Genere: narrativa Categoria: storico narrazione: terza persona Finale: No cliffhanger Protagonista: Leda, giovane immigrata a Buenos Aires |
Buenos Aires, 1913. Leda ha diciassette anni quando scende dal piroscafo dopo il suo lungo viaggio. La folla del porto la spinge da una parte all'altra del molo mentre lei, accanto al suo baule, attende che qualcuno venga a prenderla. Il baule custodisce qualche ricordo e un prezioso violino, l'ultimo dono di suo padre prima di farla partire dall'Italia. A Buenos Aires la aspetta Dante, l'uomo che ha sposato per procura. Leda attende fiduciosa, perché non sa che Dante non verrà mai all'appuntamento. E’ morto pochi giorni prima, e l'unica cosa che ha lasciato alla sua sposa è un armadio pieno di abiti da uomo. Leda ora è sola in una città sconosciuta, brulicante di persone, luci e musica. Una musica proibita, che le donne non possono ascoltare. Leda deve sopravvivere e capisce che c'è una sola cosa da fare. Tagliarsi i capelli, vestirsi da uomo e trovare una nuova vita grazie al suo violino. Inizia così un viaggio tra le fumose sale da ballo della Buenos Aires di inizio secolo e i vicoli più oscuri di una città ruvida e sensuale, che non dorme mai. Perché Leda suona divinamente e soltanto seguire la musica che vibra dentro di lei potrà salvarla.
Leda ha diciassette anni quando approda, dopo tre lunghissime settimane
di navigazione, sulle sponde argentine del continente americano. Ha lasciato
l’Italia, il suo piccolissimo paese nel cuore della Campania e la sua famiglia,
per ricongiungersi a Dante, l’uomo che ha sposato per procura e che era partito
alla volta di Buenos Aires per cercar fortuna. Siamo nel primo decennio del
‘900, l’immigrazione italiana è ai suoi massimi storici e nelle Americhe si
riversano sciami di disperati che sperano di trovare lavoro e di costruirsi una
vita migliore. Ma Leda, al suo arrivo, non trova Dante ad accoglierla. Il
giovane è morto, lasciandola sola in una città immensa e sconosciuta, così
pericolosa per una giovane donna sola. Leda ha davanti a sé alcune opzioni:
tornare in Italia, restare in Argentina e rischiare di finire a lavorare in un
bordello oppure… E Leda sceglie quell’oppure.
In una società e in un’epoca ancora fortemente “maschio centrica” e
maschilista, Leda fa una scelta rivoluzionaria e modernissima (sebbene non
nuova nella letteratura). Si taglia i capelli, indossa gli abiti del defunto
marito e decide di vivere della sua passione: la musica. Ha ereditato un
violino che si diceva appartenuto ad uno dei re di Napoli; Leda imbraccia lo
strumento e comincia a suonare melodie a lei conosciute, fino a quando si
imbatte nel tango, la musica sensuale e coinvolgente che sta spopolando nei
locali fumosi e nei bordelli di Buenos Aires. Il tango la conquista e le dà la
possibilità di essere libera: libera di guadagnarsi il pane con la propria
musica, libera di frequentare luoghi inaccessibili alle donne, libera di
scoprire se stessa e la propria identità.
Il libro racconta sì la storia di Leda, ma grazie alle narrazione in
terza persona, ci parla anche di una città che sta fiorendo nonostante lotte di
classe e povertà, di musicisti dediti alla loro arte, di poveri contadini
superstiziosi, di donne che bramano la libertà in una società dominata dagli
uomini.
Leda è una protagonista eccezionalmente moderna: lei non vuole
accontentarsi di vivere una vita da giovane vedova in balìa degli eventi, ma
prende in mano il suo futuro e sceglie in prima persona come vivere. I vestiti
di Dante e un aspetto androgino saranno la maschera che mostrerà al mondo; e in
queste veci, il mondo la accoglierà e le darà un ruolo. Leda diventerà un
tanguero, grazie a lei scoppieranno amori e passioni, grazie alla musica che
lei genera fioriranno sentimenti e malinconie, ricordi ed emozioni.
L’autrice descrive con maestria, ma anche con un filino di
approssimazione, la società dell’epoca, sia argentina che italiana; la voce
narrante in terza persona le consente di approfondire le storie degli altri
personaggi oltre a quella della protagonista. Sebbene questo dia coralità al
romanzo, ho trovato troppo numerose queste divagazioni, tanto che, a mio
avviso, la trama non ha mai avuto un ritmo molto sostenuto. Si è, invece,
scandita lenta e languida, quasi come un tango. Ed eccoci di nuovo al tango, il
secondo protagonista della storia. O forse no. La cosa che mi è mancata di più,
e che credevo invece di trovare, è stato il coinvolgimento emotivo che la
sensualità e la passionalità del tango dovrebbero suscitare. Invece sono state
poche le scene in cui ho avvertito sulla mia pelle il calore e il languore
tipico di questa musica.
Quello che invece è riuscito magistralmente all’autrice è stato portare
in scena la scoperta e della ricerca della propria sessualità e il tema
dell’identità di genere.
Il tema dell’identità di genere e della sessualità è descritto in modo
delicato e sensuale; nel libro troverete svariate scene di amore omosessuale al
femminile. Personalmente, ho apprezzato molto questi passaggi del libro, ma mi
sento di scrivere questo spoiler, in quanto la trama non fa presumere ad un
simile sviluppo.
FINE SPOILER
Non conoscevo quest’autrice, ma il suo stile e la capacità narrativa mi
hanno incuriosito.
Se questa trama vi attrae, tuffatevi subito in una città ricca di
contraddizioni e di musica, dove incontrerete una protagonista che ha in mano
le redini della sua vita.
Un abbraccio, Liliana.
Vi consiglio un romance "3 MOTIVI PER ESSERE EDWARD GAY"
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