venerdì 28 ottobre 2016

La città degli incontri proibiti di Carolina De Robertis, recensione

Crazy,
La città degli incontri proibiti di Carolina de Robertis è il libro di cui vi parliamo oggi. Pubblicato da Garzanti e disponibile in libreria dal 6 ottobre, l’ultimo romanzo di quest’autrice statunitense dal nome italianissimo e con origini uruguaiane ci trasporterà in un’altra epoca e in un altro continente, in un inno alla libertà, alla femminilità e al tango.

Questo nostro folle
amore Titolo: La città degli incontri proibiti
Autore: 
Carolina De Robertis
Serie:  Non fa parte di una serie
Editore:
garzanti
Data: 6 ottobre 2016
Genere: narrativa
Categoria: storico
narrazione: terza persona
Finale: No cliffhanger
Protagonista: Leda, giovane immigrata a Buenos Aires


Buenos Aires, 1913. Leda ha diciassette anni quando scende dal piroscafo dopo il suo lungo viaggio. La folla del porto la spinge da una parte all'altra del molo mentre lei, accanto al suo baule, attende che qualcuno venga a prenderla. Il baule custodisce qualche ricordo e un prezioso violino, l'ultimo dono di suo padre prima di farla partire dall'Italia. A Buenos Aires la aspetta Dante, l'uomo che ha sposato per procura. Leda attende fiduciosa, perché non sa che Dante non verrà mai all'appuntamento. E’ morto pochi giorni prima, e l'unica cosa che ha lasciato alla sua sposa è un armadio pieno di abiti da uomo. Leda ora è sola in una città sconosciuta, brulicante di persone, luci e musica. Una musica proibita, che le donne non possono ascoltare. Leda deve sopravvivere e capisce che c'è una sola cosa da fare. Tagliarsi i capelli, vestirsi da uomo e trovare una nuova vita grazie al suo violino. Inizia così un viaggio tra le fumose sale da ballo della Buenos Aires di inizio secolo e i vicoli più oscuri di una città ruvida e sensuale, che non dorme mai. Perché Leda suona divinamente e soltanto seguire la musica che vibra dentro di lei potrà salvarla.


Leda ha diciassette anni quando approda, dopo tre lunghissime settimane di navigazione, sulle sponde argentine del continente americano. Ha lasciato l’Italia, il suo piccolissimo paese nel cuore della Campania e la sua famiglia, per ricongiungersi a Dante, l’uomo che ha sposato per procura e che era partito alla volta di Buenos Aires per cercar fortuna. Siamo nel primo decennio del ‘900, l’immigrazione italiana è ai suoi massimi storici e nelle Americhe si riversano sciami di disperati che sperano di trovare lavoro e di costruirsi una vita migliore. Ma Leda, al suo arrivo, non trova Dante ad accoglierla. Il giovane è morto, lasciandola sola in una città immensa e sconosciuta, così pericolosa per una giovane donna sola. Leda ha davanti a sé alcune opzioni: tornare in Italia, restare in Argentina e rischiare di finire a lavorare in un bordello oppure… E Leda sceglie quell’oppure.
In una società e in un’epoca ancora fortemente “maschio centrica” e maschilista, Leda fa una scelta rivoluzionaria e modernissima (sebbene non nuova nella letteratura). Si taglia i capelli, indossa gli abiti del defunto marito e decide di vivere della sua passione: la musica. Ha ereditato un violino che si diceva appartenuto ad uno dei re di Napoli; Leda imbraccia lo strumento e comincia a suonare melodie a lei conosciute, fino a quando si imbatte nel tango, la musica sensuale e coinvolgente che sta spopolando nei locali fumosi e nei bordelli di Buenos Aires. Il tango la conquista e le dà la possibilità di essere libera: libera di guadagnarsi il pane con la propria musica, libera di frequentare luoghi inaccessibili alle donne, libera di scoprire se stessa e la propria identità. 
Il libro racconta sì la storia di Leda, ma grazie alle narrazione in terza persona, ci parla anche di una città che sta fiorendo nonostante lotte di classe e povertà, di musicisti dediti alla loro arte, di poveri contadini superstiziosi, di donne che bramano la libertà in una società dominata dagli uomini.
Leda è una protagonista eccezionalmente moderna: lei non vuole accontentarsi di vivere una vita da giovane vedova in balìa degli eventi, ma prende in mano il suo futuro e sceglie in prima persona come vivere. I vestiti di Dante e un aspetto androgino saranno la maschera che mostrerà al mondo; e in queste veci, il mondo la accoglierà e le darà un ruolo. Leda diventerà un tanguero, grazie a lei scoppieranno amori e passioni, grazie alla musica che lei genera fioriranno sentimenti e malinconie, ricordi ed emozioni.
L’autrice descrive con maestria, ma anche con un filino di approssimazione, la società dell’epoca, sia argentina che italiana; la voce narrante in terza persona le consente di approfondire le storie degli altri personaggi oltre a quella della protagonista. Sebbene questo dia coralità al romanzo, ho trovato troppo numerose queste divagazioni, tanto che, a mio avviso, la trama non ha mai avuto un ritmo molto sostenuto. Si è, invece, scandita lenta e languida, quasi come un tango. Ed eccoci di nuovo al tango, il secondo protagonista della storia. O forse no. La cosa che mi è mancata di più, e che credevo invece di trovare, è stato il coinvolgimento emotivo che la sensualità e la passionalità del tango dovrebbero suscitare. Invece sono state poche le scene in cui ho avvertito sulla mia pelle il calore e il languore tipico di questa musica.
Quello che invece è riuscito magistralmente all’autrice è stato portare in scena la scoperta e della ricerca della propria sessualità e il tema dell’identità di genere.
ALLERTA SPOILER
  
Il tema dell’identità di genere e della sessualità è descritto in modo delicato e sensuale; nel libro troverete svariate scene di amore omosessuale al femminile. Personalmente, ho apprezzato molto questi passaggi del libro, ma mi sento di scrivere questo spoiler, in quanto la trama non fa presumere ad un simile sviluppo.
FINE SPOILER 
Non conoscevo quest’autrice, ma il suo stile e la capacità narrativa mi hanno incuriosito.
Se questa trama vi attrae, tuffatevi subito in una città ricca di contraddizioni e di musica, dove incontrerete una protagonista che ha in mano le redini della sua vita.

Un abbraccio, Liliana.










Questo nostro folleamore



1 commento:

  1. Vi consiglio un romance "3 MOTIVI PER ESSERE EDWARD GAY"

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