Ciao Crazy,
il 22 maggio Sara Bilotti è tornata nelle librerie grazie alla Mondadori e questa volta si è cimentata in un thriller molto particolare. I giorni dell’ombra è ambientato in un condominio dove ogni porta nasconde segreti e amori di tutti i tipi, spiati da occhi indiscreti e curiosi di conoscere il mondo da dietro una finestra. Andiamo a conoscere gli abitanti di questo inquietante condominio.
Titolo: I giorni dell’ombra
Autore: Sara Bilotti
Editore: Mondadori
Data: 22 maggio 2018
Genere: Narrativa, thriller
Narrazione: Prima persona, Pov della protagonista
Finale: No cliffhanger
Vittoria si avvia lentamente verso i trent'anni, ma non è mai diventata veramente donna. Ha vissuto da reclusa, con una sorella più piccola che soffre di agorafobia, una madre rassegnata e letargica, un padre violento e possessivo. Tutta la sua esistenza si è da sempre concentrata nel palazzo in cui abita, e nel piccolo mondo che lo popola. Ed è dentro il palazzo che, da qualche tempo, ha trovato nuove ragioni di speranza: in Daniel, il talentuoso scrittore del quale può permettersi di essere innamorata, nella certezza che il suo sentimento non sarà mai ricambiato, e in Lisa, la ragazza vitale e sfrontata che si serve di Vittoria per i propri piccoli sfoghi quotidiani, e le consente di proiettarsi per procura in quel mondo che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. Quando Lisa scompare da un giorno all'altro, nessuno nel palazzo sembra preoccuparsene: tutti sono convinti che sia partita per uno dei suoi vagabondaggi amorosi e che presto tornerà. Vittoria però è sicura che l'amica sia in pericolo e che le sia successo qualcosa di brutto. E comincia a violare la semiclausura cui è condannata da anni, nel tentativo di arrivare alla verità. Senza fermarsi davanti a nulla: neppure al sospetto che nella sparizione siano coinvolte le persone che le sono più care e che ritrovare Lisa significherà uscire dalla propria prigione e affrontare una volta per tutte, indifesa, il mondo fuori.
Appena iniziata la lettura di questo libro ho avuto come l’impressione di venire catapultata in un episodio del commissario Montalbano, un mistero da risolvere con tanti personaggi da scoprire che hanno qualcosa in comune con la persona scomparsa. In realtà Vicata è lontana perché siamo a Napoli, ma l’atmosfera mi è sembrata la stessa.
Tutto viene raccontato da Vittoria, una giovane donna vittima di un padre padrone violento che lei ama nonostante tutto e dal quale è completamente dipendente tanto da non riuscire a distinguere più una carezza da uno schiaffo.
Vittoria esce di rado e quando lo fa non lascia mai i brevi percorsi abituali per non incorrere in crisi di panico. Esce per la spesa, ma anche per incontrare Daniel, lo scrittore dirimpettaio dal quale è fortemente attratta, nella speranza di ricevere le sue attenzioni che cerca in maniera piuttosto esplicita.
Tutto ruota intorno alla misteriosa scomparsa di Lisa, una ragazza che, per un motivo o per l’altro, ha catalizzato l’attenzione di tutti nel condominio. Vittoria vede nella giovane quello che lei stessa non riesce ad essere, una ragazza leggera, spensierata con un’attiva vita sociale e come ossessionata, segue tutti i suoi movimenti. Le due sono amiche e la sua scomparsa getta Vittoria nell’angoscia e nel sospetto che le sia accaduto qualcosa di brutto
Inizia per lei un’assillante ricerca di informazioni tra i condomini e rimane stupita di fronte alla loro indifferenza. Solo Marco, il ragazzo che suona il piano innamorato della ragazza scomparsa, dopo una iniziale superficialità si preoccupa e la sostiene nelle sue ricerche.
La trama è abbastanza complicata, i personaggi sono complicati. Lo stesso Marco è vittima dell’amore malato di sua sorella Clara, mentre Daniel, dietro la sua indifferenza nei confronti del mondo, nasconde una terribile infanzia in un orfanotrofio in Moldavia ed è alla ricerca di sua sorella rapita per diventare una prostituta.
Piano piano Vittoria scopre tante cose dei suoi vicini, ma durante le ricerche di Lisa la presenza di suo padre è come un’ombra che la condiziona e la terrorizza. Qualsiasi intrusione nella sua vita si ripercuote in atti di violenza su di lei, di fronte ad una madre apatica, vittima anch’essa e a una sorella malata sempre nascosta, che rimane impaurita dietro le quinte, ma che è per lei un rifugio, una certezza e una presenza strana, ma fondamentale.
Questo però non le impedisce di avere dei sentimenti e di concedersi per provare una sensazione di normalità e di liberazione piuttosto che piacere sessuale.
Anche Daniel risulterà più coinvolto di quanto sembra inizialmente e i due si avvicineranno usandosi e aiutandosi, alimentando così l’amore che Vittoria prova per lui.
La ragazza vede in lui l’unico uomo che potrà mai amare anche se i loro incontri appaiono sempre senza un reale coinvolgimento, sembra quasi ci sia più una necessità che un reale sentimento, vivono entrambi un tipo di amore che non conoscono.
Daniel diventa per lei la sua unica possibilità per fuggire da una realtà che la opprime fin da bambina, l’unica che conosce e che ama anche se in modo perverso.
Questo suo desiderio di rinascita la porterà però a scoprire e a far emergere cose che lei ha sempre negato a se stessa e vi assicuro che vi lasceranno a bocca aperta.
Naturalmente non vi racconto cosa si nasconde dietro le sue ricerche e dove porteranno per non rovinarvi un finale che, a dire il vero, sto metabolizzando ancora adesso che sto scrivendo la recensione.
Chi conosce lo stile di Sara Bilotti non potrà che apprezzare la sua impeccabile scrittura e la genialità della trama del romanzo, non nascondo però che la struttura nella prima parte può risultare un po’ lenta, dove mi è capitato a volte di perdermi proprio per questo modo quasi teatrale e frammentato nel quale viene raccontata la storia, ma non temete alla fine tutto si incastra perfettamente.
Consiglio questo thriller a chi ha voglia di una lettura impegnata, dove niente è come sembra e a chi vuole, attraverso gli occhi e le sensazioni di una giovane donna molto complicata, sviscerare un fitto mistero e ricordate che quando penserete di aver capito tutto, molto probabilmente non sarà così e in questo la Bilotti è stata una vera maestra.
Jo
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