venerdì 18 maggio 2018

Sotto lo stesso tetto di Christina Lauren, recensione

Ciao bimbe,
Sotto lo stesso tetto di Christina Lauren è il libro di cui vi parlo oggi. Si tratta di uno degli ultimi romanzi pubblicati dal dinamico duo che conosciamo e apprezziamo da anni sotto lo pseudonimo di Christina Lauren, ed è un contemporary romance stand alone, uscito in originale con il titolo Roomies alla fine del 2017, che ci racconta la storia di Holland Bekker, giovane aspirante scrittrice che lavora a Broadway con lo zio, celebre musicista e compositore, e che da qualche mese è rimasta affascinata da un talentuoso musicista di strada che vede suonare ogni giorno la sua chitarra alla stazione della metropolitana. Una sera mentre lo sta ascoltando viene aggredita da un ubriaco e il giovane la soccorre, Holland scopre così che il ragazzo si chiama Calvin McLoughlin e che è irlandese. Decide di chiedere allo zio di ascoltarlo e lui ne rimane così affascinato da invitarlo a fare un provino per il suo musical di successo. È tutto perfetto, Calvin è incredibilmente bravo e tutti rimangono colpiti, ma non può accettare l'ingaggio che gli viene proposto perché è in America illegalmente. Una possibile soluzione al problema potrebbe essere quella di regolarizzare la sua posizione facendolo sposare con una cittadina americana, e Holland decide di sacrificarsi allo scopo... ma sarà davvero un sacrificio? Venite con me nella  Grande Mela e lo scoprirete.




Titolo: Sotto lo stesso tetto

Autore: Christina Lauren

Editore: Leggereditore

Data: 9 Maggio 2018

Genere: Contemporary Romance

Categoria: matrimonio di convenienza

Narrazione: prima persona pov femminile

Finale: conclusivo





Holland Bakker è una giovane aspirante scrittrice che lavora a Broadway nel teatro dove suo zio Robert, celebre compositore e musicista, ha allestito un musical di successo. Da qualche mese ha scoperto un talentuoso musicista di strada che suona la sua chitarra con passione e trasporto nella stazione della metropolitana e ne è affascinata a tal punto che pur di poterlo ascoltare, allunga il tragitto tra casa e il teatro, ma non ha ancora trovato il coraggio di avvicinarlo e parlargli, finché una sera il chitarrista la soccorre dopo che ha subito l'aggressione di un ubriaco; scopre così che il ragazzo si chiama Calvin McLoughlin e che è di origine irlandese ma che ha studiato alla Juliard, la celebre scuola per artisti di New York. Holland convince suo zio ad ascoltare il ragazzo e lui ne rimane altrettanto affascinato e gli fissa un provino per il suo musical. L'audizione va benissimo e la direzione del musical decide di ingaggiare il giovane musicista, ma Calvin ha un problema che potrebbe impedirgli di diventare la nuova stella di Broadway: è negli Stati Uniti illegalmente, il suo visto scolastico è scaduto da tempo e lui non ha potuto rinnovarlo non avendo un lavoro fisso, così a malincuore è costretto a declinare l'allettante offerta. Holland lo vuole aiutare ad ogni costo, e vuole soprattutto aiutare suo zio, che ha bisogno di avere Calvin nello spettacolo, così trova una soluzione che potrebbe accontentare tutti: decide di sposare Calvin per farlo diventare cittadino americano e risolvere in un colpo tutti i problemi. Lui otterrebbe il visto e potrebbe accettare l'offerta che gli cambierebbe la vita, lo zio potrebbe avere il suo talento a disposizione per il musical e lei guadagnerebbe la sua presenza in casa ogni giorno, e magari chissà.. la sua riconoscenza. Ecco fatto, risolto il problema, ma siamo sicuri che sia così semplice?


Mie care Crazy, non avrei mai pensato che sarebbe arrivato questo giorno, ma tant'è.. ho letto un libro delle Clo che non mi è piaciuto. Di certo sapevo  che prima o poi sarebbe successo, ma quando succede che un romanzo scritto da un autore, o in questo caso autrici, che fino a quel momento hai apprezzato praticamente in tutto quello che ha scritto ti senti un po' defraudata, come quando dentro all'uovo di Pasqua trovi il portachiavino in peltro che si rompre appena lo prendi in mano. Sotto lo stesso tetto è un libro sotto tono rispetto al resto della produzione del Dinamico Duo, direi quasi dimesso, senza forza, senza il brio che fino ad ora era stato un marchio di fabbrica delle autrici statunitensi. La storia è poco originale, mal sviluppata, grigia come una mattina di novembre a Londra, i protagonisti mancano di quelle caratteristiche di freschezza e appeal che sono state la firma dei romanzi delle CLo fino ad ora, persino New York, spesso presenza un po' ingombrante nelle storie ambientate tra i suoi grattacieli, non ha lo smalto e il fascino che la fa amare in tutto il mondo, e rimane una presenza opaca sullo sfondo del racconto. Nessuna traccia dell'elettricità, della complicità che correva tra i protagonisti degli altri libri del duo di autrici, non pervenute le sensualissime scene di sesso piuttosto spinto che abbiamo conosciuto con coppie come Bennet e Chloe o Max e Sara, manca l'alternanza di punti di vista e la visione della storia solo con gli occhi di Holland ci priva dell'approfondimento che sarebbe necessario su Calvin e sulla sua visione degli avvenimenti che coinvolgono i due ragazzi. La cosa che mi è piaciuta di meno è stata proprio Holland, la protagonista: completamente priva di autostima, indolente e superficiale, è una ragazzina viziata, apatica e odiosamente piagnona, ma la cosa peggiore è che non è capace nemmeno di suscitare sentimenti negativi nel lettore: quando ne combina un paio davvero da schiaffi in faccia, invece di odiarla ti cadono le braccia.

E Calvin? Certo, l'occasione che gli si presenta con Holland avrebbe fatto ladro qualsiasi uomo, e in un certo senso non è poi così male, ma è il primo protagonista maschile che trovo in un romanzo che non viene messo in risalto dalla narrazione in prima persona con il punto di vista femminile. Holland è talmente un ameba che non ci fa amare nemmeno l'uomo che ama, che non è capace di trasmettere a chi legge la sua storia i suoi stessi sentimenti, e nemmeno i personaggi secondari sono particolarmente azzeccati, né la coppia di zii gay, che faticano a emergere nel piatto mare della noia che il libro suscita, né tantomeno l'odiosissima amica del cuore di Holland, inoltre è la prima volta che un finale davvero brutto mi ha fatto pensare che forse la storia sarebbe stata migliore senza lieto fine. E questo è solo riferito alla trama, e non è la cosa peggiore di Sotto lo stesso tetto: non mi è mai capitato prima d'ora di fare tanta fatica a leggere e comprendere un libro scritto in italiano come questa volta. Chi ha tradotto lo ha fatto riscrivendolo in un italiano terribilmente brutto dal punto di vista stilistico, seppur tecnicamente giusto, che ingessa letteralmente il ritmo della storia paralizzandolo, e ancora peggio chi lo ha poi editato ha lasciato tanti, troppi refusi, errori di genere e punteggiatura fantasiosa, e il risultato sono frasi senza senso che ti obbligano a rileggerle più di una volta per capire cosa riportano, scene che cambiano senza uno stacco grafico, per cui la riga prima ti trovi in una situazione e la riga dopo sono passate ore e così sei sempre più disorientato.

Una storia povera, una traduzione paralizzante e un editing inesistente bastano decisamente a rendere questo libro il peggiore che ho letto fino ad ora quest'anno, e mi sanguina il cuore al pensiero che è un romanzo del mio amatissimo Dinamico duo, ma stavolta proprio non sono riuscita a trovare qualcosa di positivo. Mi preme infine puntualizzare una cosa: come lettrice comincio ad essere stanca di essere trattata così male dalle case editrici italiane che pensano solo ai  profitti e non investono nella qualità delle loro pubblicazioni in fatto di editing e traduzioni. Mi piace sempre leggere nella mia lingua madre e non vorrei, per colpa di chi non rispetta i propri lettori abbastanza da investire sulla  qualità dei propri libri, essere costretta a leggere solo in inglese da ora in poi. Chi compra i vostri libri merita di avere in mano un prodotto che vale i soldi che costa!
A presto

Zia D.










4 commenti:

  1. Concordo, la traduzione è veramente pessima.

    RispondiElimina
  2. Ed io che volevo leggerlo...
    Persino (Non) ti voglio per me non è stato al livello della serie beautiful.
    Ho seriamente paura di leggerlo e trovarmi davanti una delusione abissale.

    RispondiElimina
  3. Carissima Zia D. penso che tu sia stata troppo geberosacon il tuo giudizio, mediocre e assolutamente troppo per questo libro.
    Sono circa a metà lettura, sto faticando moltissimo per arrivare alla fine. Concordo nella pessima traduzione, ma soprattutto concordo nel fatto che le case editrici buttsnb sul mercato romanzi terribili solo per far cassa, soprattutto quando gli autori sono conosciuti e stimati.
    Non parlando poi del fatto che ho letteralmente buttato dalla finestra 14.90 euro, perche si, io hogliv solo il cartaceo!

    RispondiElimina
  4. Sono mesi che LEGGEREDITORE fa uscire dei prodotti terribili. Non ho ancora trovato una casa editrice peggioore che continua a distruggere serie bellissime a cui i lettori sono affezionati. Ho pensato che la casa stesse fallendo tanto scadenti si stanno rivelando i loro prodotti...

    RispondiElimina

f
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...