giovedì 2 luglio 2020

Un diavolo arrogante di R. S. Grey, recensione in anteprima

Ciao Crazy
Un diavolo arrogante di R. S. Grey è il libro di cui vi parlo oggi. Si tratta di un romanzo stand alone di questa autrice, conosciuta in Italia per i suoi sport romance, che stavolta ci ha voluto raccontare una storia di odio\amore ambientata nella assolata campagna del Texas. Meredith Avery arriva a Cedar Creek in fuga dalla California e da una vita apparentemente perfetta in cerca di aiuto da parte della sorella Hellen che lavora per un grande ranch della zona. Hellen è però momentaneamente in Europa, così chiede a Jack McNight, il proprietario del ranch Blue Stone e suo capo, di aiutare la sorella ma gliela descrive come una ragazzina viziata e capricciosa. Jack, pur assumendola come domestica la tratta malissimo e Meredith dovrà impegnarsi con tutta se stessa per dimostrare quanto vale e combattere contro i pregiudizi di un diavolo davvero arrogante. Pronte a mettervi gli stivali e il cappello da cowboy e partire per lo Stato della Stella?









Titolo: Un diavolo arrogante (An arrogant devil)

Autore: R. S. Grey

Editore: Always Publishing

Data: 2  luglio 2020

Genere: Contemporary Romance

Categoria: hate\love

Narrazione: prima persona pov alternati

Finale: conclusivo





A ventotto anni Meredith Avery, stella del jet set di Beverly Hills è sposata a un celebre produttore cinematografico, vive una vita da sogno, fatta di glamour e feste. Ma la realtà quotidiana del matrimonio di Meredith è molto lontana da una favola e così lei, da donna caparbia e determinata qual è, una notte decide che ne ha abbastanza del marito insensibile e offensivo e scappa via con solo gli abiti che ha addosso. La sua destinazione? Cedar Creek, Texas, dove ad accoglierla ci sarà sua sorella maggiore. Nella sua impulsività, però Meredith non ha fatto bene i conti e ben presto scopre che Helen è in viaggio e la sua casa inagibile. Jack McNight è la sua ultima speranza: il capo di sua sorella può offrirle un lavoro temporaneo al Ranch Blue Stone, e un tetto sulla testa. Peccato che si tratti di un cowboy burbero che si è già fatto una pessima opinione di lei ancor prima di conoscerla. Jack pensa che Meredith sia una principessa viziata di città in cerca di attenzione, giunta in Texas per fare un dispetto al marito e portare problemi nel suo ranch. Ebbene, ha sottovalutato la forza della disperazione di Meredith, che non si lascia scoraggiare dal dover pulire bagni per tutto il giorno, dormire in una catapecchia, o dar da mangiare a un golden retriever troppo espansivo. Il problema di Meredith, in effetti, potrebbe essere un altro... Si sa, i diavoli sono maestri di tentazione, e per quanto lei vada d’accordo con Jack quanto l’olio con l’acqua, non può negare il suo fascino diabolico, la voglia di zittire le sue proteste con un bacio per farlo arrabbiare ancora di più. Con il passare delle settimane, quella che era cominciata come una battaglia si trasforma in una alleanza.

Adoro le storie di odio\amore, mie care Crazy, mi piace la tensione elettrica tra i due protagonisti, i battibecchi, le incomprensioni e le successive litigate, la tenerezza di certe riappacificazioni, dello scoprirsi diversi se si cambia il punto di vista da cui ci si osserva, la passione che di solito scoppia repentina e incontrollata dopo tante pagine di tensione sessuale crescente, il lieto fine che completa il cerchio perfetto di queste storie. Anche Un diavolo arrogante appartiene a questa categoria di libri e ne incarna alla perfezione le linee guida, ci regala memorabili battibecchi e un primo bacio da leggenda, tensione e passione elettrica, acqua e olio che si mischiano perfettamente a formare una morbida emulsione idratante, una crema emolliente che è un balsamo capace di   farci sorridere e ammorbidirci il cuore. L’autrice, della quale non avevo mai letto nulla e che mi è piaciuta molto, ha uno stile pulito e diretto, una prosa con pochi fronzoli ma tanta sostanza, e ha avuto il pregio di saper trattare un tema delicato e difficile come la violenza di genere in maniera lieve ma non leggera o superficiale, donando a Meredith un carattere granitico e una dignità incrollabile, chiaramente presenti anche quando piega la testa e obbedisce, solo apparentemente docile e domata. L’eroina di questo libro ha avuto il coraggio di lottare per se stessa, di non arrendersi ai soprusi psicologici del marito, di non credere di essere inferiore solo perché un piccolo uomo come lui deve mortificarla per sentirsi virile. Abbandona gli agi di Hollywood, lo status di moglie trofeo, la vita facile che ha sempre vissuto perché la sua dignità di donna è più importante di tutto e questo me l’ha fatta amare da subito. Meredith sa di non essere stupida, di valere più di quanto dicano gli altri, e combatte gli stereotipi e i pregiudizi con determinazione, forza d’animo e coraggio. Il fatto poi di trovarsi a combattere contro quel troglodita sexy di Jack la sprona e la stimola ancora di più.

“È davvero inquietante. Pensavo che fosse il diavolo. Adesso so che si tratta di una maschera. Sotto tutta quella arroganza e quei bei capelli, è divertente, premuroso e gentile.”

Jack è davvero il diavolo arrogante che da il titolo al libro. Indurito dalla vita, abituato a mettere il lavoro davanti a tutto, non ha né tempo né voglia di sopportare quella principessina viziata che gli è capitata in casa tra capo e collo e la maltratta come se fosse uno scendiletto, alimentato dalla errata convinzione che la bella californiana sia davvero una persona di cui non ci si può fidare. Non ha la pazienza di fermarsi a guardarla bene, di osservare alcuni leggeri segnali, certe espressioni, quei piccoli particolari che dicono molto di più di mille parole. È un uomo superficiale, dalla mente pigra, preferisce farsi servire già confezionati gli stereotipi e i pregiudizi e inizialmente non vuole fare la fatica di ragionare con la sua testa. Quando si fermerà a guardare veramente la donna che ha assunto come domestica e permetterà ai suoi neuroni di crearsi sinapsi in autonomia, lui non lo sa, ma è già spacciato, è già caduto, e il senso di ineluttabile vertigine che risiede nel termine fallin’, usato nella lingua inglese per indicare l’innamorarsi, è perfetto per capire come il nostro diavolo non ha modo di salvarsi, anzi, non lo vede nemmeno il bordo del precipizio, ci finisce dentro e basta.

“Gli uomini con le mani callose che sanno riparare i radiatori dei furgoni dovrebbero avere un permesso speciale prima di poter andare in giro a fare l’occhiolino alle donne.”

Devo per forza citare due figure secondarie bellissime presenti nel romanzo: Edith e Alfred; sono l’amore che si presenta nelle sue forme più diverse eppure così tangibile, così reale, due putti con archi e frecce pronti ad usarli, e che non falliscono il loro bersaglio. È bello questo libro, mie care Crazy, a tratti mi ha ricordato la Higgins o la migliore Kleypas contemporanea, scorre giù per la gola e disseta, rinfresca e al tempo stesso ristora, è perfetto per le vostre vacanze e non potete assolutamente lasciarvelo scappare.
A presto

Zia D.







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