Salve Crazy,
oggi vi parliamo di L’ingrediente segreto dell’amore di Silvana Giro pubblicato lo scorso 30 Giugno dalla Newton Compton. Sfortunatamente non è scoccata la scintilla, per vari motivi troverete nella recensione, anche se i personaggi e la trama avevano del potenziale.
Continuate a leggere se siete curiose di scoprire come mai questo libro non mi ha convinta.
Titolo: L’ingrediente segreto dell’amore Autore: Silvana Giro Serie: non fa parte di una serie Editore: Newton Compton Data: 30 Giugno 2016 Genere: contemporary romance Categoria: opposti che si attragono Narrazione: terza persona, pov alternati Finale: No cliffhanger Coppia: Johns, avvocato; Irene, ballerina e cuoca. |
Il signor Johns è un avvocato milanese piuttosto abitudinario. Compra la cena nella solita rosticceria, fa l’aperitivo sempre nello stesso locale. Vive solo, in compagnia del gatto Artù. Un giorno, rientrando a casa, trova una ragazza in bagno. Una ladra? Nient’affatto. Si tratta di Irene, la nipote della signora Matilde, la proprietaria dell’appartamento. Johns deve ospitarla a casa sua finché non troverà una sistemazione, ma si era dimenticato del suo arrivo. Nella convivenza forzata, lui, uomo rigido e geloso della propria privacy, cerca con cura di evitarla, mentre lei, completamente a suo agio, comincia a dedicarsi alla cucina, prepara da mangiare per il gatto e lascia sempre qualcosa anche per Johns. Ma che cos’hanno di particolare i piatti di Irene? Sono sempre diversi da quel che appaiono, come se la ragazza utilizzasse qualche strana spezia o aggiungesse un ingrediente segreto capace di conquistare non solo il palato, ma anche il cuore.
Il signor Johns ha pochi punti fissi nella sua vita. L'aperitivo serale e il suo gatto Artù.
Ma la sua routine viene sconvolta dall’arrivo di Irene, la nipote della proprietaria dell’ appartamento dove Johns vive, che deve ospitare. Un dramma! Johns è un uomo molto solitario.
Man mano Johns inizia ad abbandonare le sue rigide abitudini, ad esempio smette di comprare la cena in rosticceria e inizia a cenare insieme ad Irene, perchè le cose che cucina sanno di casa e gli odori che ne provengono riescono a farlo stare bene.
Conoscete la sensazione di quando leggete la trama di un libro che vi attira e poi andate a leggere il libro e scoprite che è una totale delusione? Sì, beh… è quello che ho provato io con questo romanzo.
Il libro parte bene e ti fa avere molte aspettative su cosa potrebbe succedere, ma poi queste aspettative non vengono rispettate. Neanche il dieci per cento. E il finale è un finale non finale, non lascia in sospeso ma non si evolve... è un finale mediocre e quasi insignificante, come se mancasse la parte conclusiva, speravo che questo libro avesse il lieto fine e invece il finale non c’è proprio.
Johns è un uomo annoiato della vita, delle persone e quasi di tutto.
La sua routine non cambia mai, sempre la stessa. Lavoro, aperitivo serale, cena comprata in rosticceria e poi tv sul divano insieme al suo gatto. Alla veneranda età di quarant’anni, Johns non sa cosa sia il divertimento. Ma questo cambia quando nel suo appartamento piomba Irene.
È notevole il cambiamento che ha da inizio libro e anche il suo graduale innamoramento.
Ma poi finisce lì. Lui prova dei sentimenti per Irene, lui lo sa, lei lo capisce perchè dato che Johns non esprime MAI i suoi sentimenti, questi restano non detti.
Irene, invece, è esuberante, allegra, uno spirito libero. Quando vede Johns tutto rigido e serio nei suoi completi eleganti, Irene non riesce a credere alla vita monotona e triste che quest’uomo conduce. Lei lo sfida, lo invoglia a migliorarsi e a migliorare la sua vita, e lo stuzzica con i suoi piatti e i suoi discorsi. E per certi versi tutto ciò funziona, perchè come ho accennato Johns si scioglie con lei, fino a diventarne quasi dipendente. Ma poi la storia tergiversa e all’improvviso inizia a raccontare cose a caso e non sviluppa la relazione dei protagonisti, che personalmente credo avesse molto potenziale.
In poche parole, lui cambia ma non cambia realmente, i sentimenti ci sono da parte di entrambi ma non vengono espressi, il finale c’è ma non c’è. Insomma N O I A.
Ho trovato alcune parti troppo descrittive (come ad esempio la descrizione super accurata dell’appartamento) e altre parti completamente inutili e infinitamente dispersive.
Quindi sì, sono rimasta delusa perchè mi aspettavo altro. La prima parte è carina, la seconda parte è un grande no.
Ho amato il carattere di Irene e i suoi modi di comportarsi, ma questo non è bastato a farmelo piacere.
A presto,
Veronique
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D'accordo con la recensione. Credo che chi ha scritto questo libro sia più bravo a cucinare che a creare narrazioni coese. Il libro è in alcuni punti dispersivo, in altri prolisso e costantemente disarmante nei suoi tratti didascalici. Non credevo che Newton & Compton, dall'alto della loro decantata "letteratura di qualità" pubblicassero questo genere di romanzi amatoriali, ma una cosa sì, da loro mi aspettavo: che avessero buoni editor e attenti correttori di bozze. Come dite? Il correttore di bozze oggi si fa lavorare gratis?... Ah, ecco.
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