sabato 23 novembre 2019

“Chernobyl”: il terrore è nel silenzio della verità

Inquietudine. Non solo per quello che si conosce del disastro di Chernobyl, ma anche per quello di cui si viene a conoscenza durante la visione della serie tv. Negli anni è emerso più o meno tutto su quanto accaduto nel 1986, in quelle ore, in quei giorni, che sono seguiti all’esplosione del reattore nr.4 della centrale nucleare russa. 
La serie prodotta da Sky ha il pregio, ed anche il coraggio, di andare oltre la rappresentazione puramente documentaristica, senza nemmeno calcare la mano su “effetti speciali” emozionali.






Serie Tv Chernobyl

Produzione: Sky e HBO Disponibile su Sky e NowTv. 
Ideatore: Craig Mazin
Regia: Johan Renck
Interpreti: Emily Watson, Jared Harris, Stellan Skarsgård


Tutto comincia subito con l’esplosione, avvenuta in quel maledetto 26 aprile. I primi soccorsi, le prime negazioni, con i responsabili che non dicevano nulla riguardo la gravità della situazione: era più importante non finire puniti dal Partito Comunista che salvare la propria vita o quella dei propri cari. Il resto della serie, nelle puntate successive, prende pieghe diverse, anche da racconto horror, con il nemico invisibile presente costantemente nell’aria, che ti entra nelle pelle, nei polmoni. Immagini silenziose che fanno vedere i bambini che respirano l’aria contaminata, mentre giocano, mentre ridono. E noi sappiamo che per l’oro è l’inizio della fine. Per cui non possiamo fare nulla. Siamo inermi. Come loro. 

Il tutto con le poche spiegazioni (non pesanti e davvero chiare) che illustrano come uccide la radioattività, a seconda del tempo che impieghi a respirare quell’aria contaminata. 
Ma non solo. La grande capacità della serie è anche quella di mettere in scena personaggi che hanno saputo dire la verità, che hanno lottato contro il sistema che cercava di nascondere tutto. Persone che hanno creduto di poter salvare delle vite, rischiando la propria esistenza, il proprio futuro, mettendo in discussione quello in cui hanno sempre creduto ciecamente. Come Ulana Khomyuk, interpretata da una fantastica Emily Watson (la ricordate ne “Le onde del destino”?), che con il suo senso di giustizia è la vera coscienza della serie, capace di convincere Valerij Alekseevič Legasov (uno straordinario Jared Harris) e Boris Shcherbina (interpretato da Stellan Skarsgård), a fare la cosa giusta, a credere che senza dire la verità le vittime sarebbero potute essere centinaia di migliaia. Una verità che ancora oggi viene negata: secondo la versione ufficiale russa, i morti nel disastro sono solo 31. 

Chi ha ricordi di quei tragici giorni del 1986, rammenta benissimo i telegiornali con la nuvola radioattiva che copre mezza Europa, che lentamente si avvicina all’Italia. Nonostante fossimo stati solo sfiorati da quella nube, c’erano gli avvisi di non uscire quando pioveva. Ma soprattutto, oltre a questo, vi era una scarsità di informazioni ufficiali. E la serie svela anche perché. È questo il fattore più inquietante: l’insana capacità dell’uomo di anteporre il proprio benessere a scapito del proprio futuro, dei propri figli. Di eroi in questa storia ce ne sono stati e vengono ben rappresentati: oltre a quelli citati, ci sono i minatori che hanno scavato con coraggio sotto il reattore (grazie a loro il bilancio sarebbe stato molto peggiore). Ma la verità è che questa è una storia di cui avremmo fatto volentieri a meno. E leggere sui social che ci sono delle persone che chiedono agli autori della serie tv se ci sarà una seconda stagione, fa ancora più venire i brividi. 

La cinque puntate della serie hanno riscosso un successo planetario. In Italia l’ultimo episodio, in onda su Sky Atlantic, è stato visto finora da quasi 600mila spettatori medi. La serie prodotta da Sky e HBO è stata apprezzata non solo dalla critica che l’ha eletta all’unanimità come la migliore serie dell’anno, ma anche dal pubblico che nei sette giorni su Sky è più che raddoppiato, raggiungendo in media la cifra di 1 milione 224 mila spettatori. “Chernobyl” è risultata la serie europea di Sky più vista di sempre e il quarto titolo in assoluto dietro due produzioni italiane di Sky, “Gomorra – La serie” e “The Young Pope” e all’HBO “Il Trono di Spade”. Anche sui social ieri sera le discussioni hanno posizionato l’hashtag #Chernobyl ai primi posti della classifica dei trending topic italiani
Tutta la stagione completa di “Chernobyl” è disponibile on demand su Sky e NOW TV.

di Emmanuelle Dyson



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