venerdì 12 luglio 2019

Torna da me per sempre di Mia Sheridan, recensione in anteprima

Crazy,
Con Torna da me per sempre, in uscita il 12 luglio per Newton Compton, riaccogliamo il talento di Mia Sheridan dopo alcuni anni di assenza nelle librerie italiane. La mamma dell’unico e indimenticabile Archer ci prende per mano e ci accompagna in una storia dura e tormentata, in cui l’unica luce sembra essere l’amore che sboccia tra due ragazzi a cui la vita non ha regalato nulla. Non fatevi traviare dalla copertina assolutamente incoerente, Kyland e Tenleigh hanno molto più da raccontare e molte emozioni da regalare. Seguiteci per saperne di più.

A Sign Of Love

1. Se non torni sto male(Leo), 24 settembre
1.5 Torno sempre da te(Leo's Chance), 5 novembre '15
2. Dimmi che sarai qui(Archer's voice), 3 Dicembre 2015
3. Torna da me per sempre(Kyland), 12 Luglio 2019
4. Grayson's vow, prossimamente
5. Dane's storm, prossimamente

Autrice: Mia Sheridan
Casa editrice: Newton Compton
Genere: Contemporary Romance
Categoria: Angst, Drama, Seconde possibilità
Narrazione: prima persona, pov alternato
Finale: conclusivo





Tenleigh Falyn lotta ogni giorno per la sopravvivenza, nella povera cittadina di provincia in cui vive insieme alla sorella e alla madre malata. Il suo sogno è quello di vincere una borsa di studio assegnata dall'impresa locale al migliore studente. Per Tenleigh significherebbe sfuggire alla miseria e lasciarsi la sofferenza alle spalle.
Anche Kyland Barrett vive tra le colline e si impegna duramente, nonostante la fame, la solitudine e tutte le difficoltà, per accedere alla borsa di studio.
Sono entrambi determinati e non hanno alcuna intenzione di complicare le cose affezionandosi l'una all'altro, ma un momento di intesa è destinato a cambiare tutto. Che cosa succederà quando solo uno di loro avrà la possibilità di andarsene? Troverà il coraggio di voltare le spalle al proprio cuore?



Quante lettrici hanno pianto e sognato grazie a Mia Sheridan e al suo Archer (di cui si vocifera abbia venduto i diritti cinematografici)? Quell’autrice sopraffina è tornata e dimostra di non aver perso lo smalto, regalandoci un romanzo pieno di pathos, di emozioni tenute sul filo del rasoio, con un’ambientazione studiata nel minimo dettaglio e un protagonista spettacolare. Quel Kyland che dà il titolo originale al romanzo e che appartiene alla serie di standalone dedicata ai segni zodiacali, rappresentando il toro. Per questa storia, la Sheridan ci invita a trasferirci nel Kentucky, in un piccolo paese di minatori collocato tra i monti Appalachi. Una zona rurale, poverissima, degradata, ben lontana dallo stereotipo del sogno americano. Una terra che inghiotte i suoi minatori, che deruba i più giovani di un’infanzia spensierata, che costringe alla fuga o a una vita di stenti. Credo che i dettagli usati dall’autrice per descrivere la situazione in cui si trovano a vivere i protagonisti siano tra i più vividi che abbia mai letto, capaci di farti percepire tutto sulla pelle: la sofferenza, la disillusione, l’aggrapparsi a una speranza che, come una fiammella, arde con vari gradi di intensità.

Ho sofferto, certo, ma mi sono reso conto che per te soffrivo con piacere, perché quando si ama una persona è così. Si è disposti a fare di tutto, a fare qualsiasi sacrificio, a soffrire per chi si ama.

Per Tenleigh e Kyland, studenti modello all’ultimo anno di liceo, quella fiammella è una borsa di studio che potrebbe portarli finalmente lontani da tutto quel degrado. Ma solo lo studente migliore può ottenerla, solo a uno di loro sarà concessa la fortuna di perseguire i propri sogni, la chance di crearsi un futuro migliore. Ma quando tra Tenleigh e Kyland scocca una scintilla, una dolce amicizia che pian piano diventa qualcosa di più, tutto si fa più confuso, più difficile, e ritrovarsi soli con il cuore spezzato sembra il destino inevitabile per questi due ragazzi innamorati. Kyland è l’anima del libro, un ragazzo che soffre di solitudine e ha ben chiaro i suoi obiettivi, ma non aveva fatto i conti con la possibilità di innamorarsi. È un giovane uomo che sfiora la perfezione, che rivolge ogni suo gesto e ogni sua intenzione al bene altrui, evidenziando un abnegazione senza eguali. È dolce, appassionato, intelligente, sensibile… un protagonista talmente meraviglioso che in alcuni momenti mi è apparso irreale, tanto che avrei voluto che si “sporcasse” un po’. Ma, preferenze a parte, è davvero l’anima del libro e credo proprio che raccoglierà tutti i favori del pubblico. Tenleigh, a sua volta, è una ragazza determinata e sfortunata, convinta che gli uomini non rispettino mai le loro promesse; ma l’incontro con Kyland sembra farle cambiare idea.

Mi aggrappai alla speranza. L’amore, ecco cosa volevo. Ed ero disposta a combattere per averlo. Ero disposta a comportarmi da pazza per ottenerlo.

Ho amato molto il loro rapporto e ho sofferto con loro e per loro, a riprova di come gli amori tormentati siano quelli che ti fanno provare un caleidoscopio di sensazioni. La Sheridan racconta una prima parte ambientata al liceo, per poi fare un salto temporale di qualche anno. Vi assicuro che, dopo la prima parte più dolce in cui si assiste al nascere di un amore, la seconda parte vira decisamente nell’angst. A mio avviso, la divisione del romanzo in due spezzoni temporali è leggermente squilibrata, perché l’intensità della seconda parte, struggente e meravigliosa, è penalizzata dal numero minore di capitoli in cui è collocata, prima di arrivare ad un finale più tranquillo. Avrei preferito che il passato scorresse più in fretta e ci si concentrasse di più nei drammi del presente che mi hanno fatto battere fortissimo il cuore. Ottima descrizione viene fatta anche per i personaggi secondari, che danno ancora più carattere all’ambientazione che, a mio avviso, è il vero punto di forza di questo romanzo.
Per riassumere, Torna da me per sempre possiede l’intensità delle grandi storie d’amore tormentate, la sincerità di un’ambientazione curata nei minimi dettagli, due protagonisti che bucano le pagine e una scrittura fluida e consapevole. Assolutamente consigliato. Nonostante l’orribile scelta di una copertina che induce a pensare al gran ballo di Capodanno o a una svendita di raso, sicuramente non a un paese di minatori i cui abitanti soffrono la fame. Ma tant’è.

Buona lettura,
Liliana



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