sabato 4 novembre 2017

Baby don’t cry di Paola Garbarino, recensione

Bentrovate Crazy!
Oggi vi raccontiamo di un libro made in Italy, scritto da Paola Garbarino, dal titolo Baby don’t cry.
Come nella celebre canzone dei Gun’s and Roses anche qui si parla di amore doloroso e struggente, i protagonisti sono due ragazzi che si incontrano alle medie e non si lasceranno più e nemmeno si troveranno più...un po' complicato? Venite a leggere la nostra recensione!

Baby don’t cry Titolo: Baby don’t cry
Autore:
Paola Garbarino
Serie:  non fa parte di una serie
Editore:
Self Publishing
Data:  28 Ottobre 2017
Genere: contemporary romance
Categoria: amici/amanti
Narrazione: prima persona, pov femminile
Finale: No cliffhanger
Coppia: Petra, ragazza insicura; Milo, il più popolare della scuola.


Lui non mi aveva mai fatto male. A parte la prima volta, per parecchi secondi per me interminabili ma non l’aveva fatto apposta. E a parte nel mio cuore e lì l’aveva fatto apposta.
Ogni cosa mi faceva pensare a lui, perché Milo era dappertutto.
Ed era dappertutto perché era dentro di me.
Milo e Petra si conoscono dalle elementari e adesso stanno per laurearsi. Da anni sono amici con benefici, trascorrono momenti infuocati nel privato ma quasi si ignorano appena messo piede fuori dal letto. Come sono arrivati a questo punto?
Si può crescere con l’idea del principe azzurro e del lieto fine e non soccombere alla realtà delle relazioni moderne?
Questa è la storia di un piccolo grande amore, come ce ne sono tanti in ogni angolo del mondo, come molti che avrete visto fiorire tra i banchi di scuola, forse capitato a voi stessi. La storia di due ragazzi che il Destino decide di far incontrare, un ragazzo e una ragazza che si conoscono da bambini e crescono insieme, due anime che passano attraverso quell’esperienza straordinaria che è l'adolescenza, il diventare adulti, perdere le illusioni infantili cercando al tempo stesso di non lasciar scivolare via i sogni.



La prima volta che Petronilla detta Petra incontra Milo, lei si agita e gli vomita sulle scarpe nuove.
Milo ride tantissimo, di una risata vera, una risata che mancava da quando un ubriaco aveva investito sua madre; Petra che già odia il suo nome di battesimo(frutto di due genitori amanti della civiltà antica latina e della storia), si vede in sovrappeso, si sente brutta ed insicura. Con questo incidente darà inizio ad una storia infinita: la storia di Petronilla Vomitilla detta Nilla e Milo.
I due si conoscono tra i banchi di scuola e il loro rapporto è un susseguirsi di giorni, mesi ed anni passati insieme e ridere, arrabbiarsi, scherzare, innamorarsi e farsi del male a vicenda.
La loro storia non è semplice né all’inizio, perché Milo non era il preferito dei genitori di Petra, e nemmeno alla fine perché i due in età adulta trascinano i resti del loro tormentato amore.
La loro storia d’amore è racchiusa dentro al verbo trascinare; una serie di malintesi ed equivoci fanno si che la loro storia sia un colabrodo da dove cadono tutti i sentimenti e le belle parole.
Entrambi hanno un problema: non comunicano.
Nessuno dei due ha il coraggio di dire all’altro la verità e cosi facendo la loro storia è allo sbando da sempre e di continuo. 
Milo adulto non riconosce più la sua Nilla dolce di cui si era innamorato e lei si sente spezzata e vorrebbe bruciare la Petra passata.
Petra per gli amici, Nella per Milo ha quel carattere odioso che davanti ai problemi scappa; lei sente Milo parlare di lei in malo modo, ascolta, non comprende, non chiede spiegazioni ed innalza un muro insormontabile. Vede dei comportamenti di lui strani, non parla, non chiede e scappa.
Petra ha paura di ogni cosa, ogni pensiero si possa fare su di lei e questa insicurezza fa si che venga attaccata dalle compagne di classe invidiose o dalle varie conquiste di Milo.
Il ragazzo dopotutto la chiama sempre “Nilla fifa blu” per una ragione: Petra non ha coraggio nè di parlare nè di esprimere i sentimenti quindi si nasconde dietro ad una maschera.
Milo invece è la chiarezza fatta a persona, quando vede la sua Nilla scappare lui si fa domande, cerca di affrontarla e lotta come un leone, peccato che si stanchi anche lui di rincorrerla e allora ricomincia il giro del “ti lascio ma ti voglio, prendo anche le briciole pur di starti vicino”... Milo ha la pazienza di un Santo perché sopporta di tutto e per amore resta al suo posto, sempre disponibile per Nilla ma sempre con il cuore a pezzi.
Nel libro c’è una playlist lunghissima ma la canzone che più fa per loro è una di Venditti: "certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano", la loro storia fa davvero un giro lunghissimo, dalle elementari al giorno della Laurea di lui passando per anni buttati, spazzati via e ridotti in cenere.
Il loro rincorrersi all’inizio è davvero bellissimo perché l’autrice da alla protagonista un’aria da finta dura ma che parla con un sacco di battute e fa ridere di gusto per come si descrive, come parla della sua amica vera, del cugino e sono divertenti i dialoghi di amore/odio che ha con Milo.
All’inizio della storia la narrazione scorre veloce, essendo alternato presente e passato, per far capire nel dettaglio cosa hanno vissuto i protagonisti alle scuole medie e superiori per arrivare al rapporto tremendo che hanno al presente, si prende confidenza con questa insolita coppia, ci si emoziona per il loro primo bacio e per i primi incontri però poi verso la fine la storia si allunga così tanto da risultare ripetitiva e un po' noiosa.
Prima di arrivare allo scontro/chiarimento finale si deve passare attraverso tanta sofferenza e tanti malintesi, tanti anni di questi ragazzi buttati; Petronilla si immagina molto spesso come Rossella O’Hara e come la famosa protagonista di “Via col vento”, anche lei fa un sacco di scelte sbagliate in amore e capisce di amare Milo solo quando lui, esasperato, la lascia andare.
Vi consiglio la lettura di “Baby don’t cry” perché è una bellissima storia d’amore, molto sofferta(ma a noi non piacciono le storie facili), perchè Petronilla con un nome del genere non può che esservi simpatica, perchè Milo è assolutamente da conoscere e perché la loro canzone è la super ballata Rock dei mitici Gun’s and Roses!

Alla prossima lettura,
la vostra Giuly












Baby don’t cry


1 commento:

  1. Grazie per la recensione, sono contenta che la storia di Milo e Petronilla abbia emozionato :-)

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