Buongiorno crazy.
Ti chiamo sul fisso di Rainbow Rowell è
il romanzo di cui vi parliamo in anteprima. Uscito oggi grazie a Piemme,
vediamo l’amata autrice di Eleonor & Park e Fangirl abbandonare il genere
young adult per cimentarsi in un contemporary romance. Un matrimonio che
scricchiola e un vecchio telefono a rotella per provare a cambiare le cose:
riuscirà Georgie a sovvertire una situazione al limite della crisi? Ecco la
nostra opinione.
Titolo: Ti chiamo sul fisso Autore: Rainbow Rowell Serie: No serie Editore: Piemme Data: 7 novembre 2017 Genere: contemporary romance Categoria: seconde possibilità Narrazione: Terza persona Finale: No cliffhanger |
Se ti capitasse una seconda possibilità in amore, faresti di nuovo la stessa scelta? Se si parla di macchine del tempo, un semplice telefono non sembrerebbe il modo più sofisticato di viaggiare nel passato... Eppure quando Georgie, madre di due bambini e autrice televisiva perennemente sotto stress, mette piede nella casa della sua infanzia, e in un momento di nostalgia alza la cornetta del vecchio telefono fisso - un vero reperto archeologico -, improvvisamente è trasportata a quindici anni prima. Non nel senso che può vedere il suo passato. Ma nel senso che può telefonargli. Sperando che il passato risponda. Sperando che Neal, quello che oggi è suo marito e allora stava per diventare il suo fidanzato, risponda... Perché se c'è una cosa che Georgie cambierebbe della sua vita è il modo in cui il suo matrimonio si è pian piano spento, fino a ridursi a quello che è oggi. Forse parlando al telefono con il Neal di ieri potrà rimediare a cose che oggi sembrano irrimediabili. Forse quello stupido telefono, così antiquato da essere ancora attaccato a un filo, può davvero darle una mano...
Sono una grande fan di
Rainbow Rowell. D’altra parte, chi non amerebbe una persona dal nome tanto
colorato e allegro? Ho amato alla follia Eleonor & Park e conservo un
posticino nel cuore per Levi, l’adorabile protagonista maschile di Fangirl.
Adoro come la Rowell riesca a dare autenticità a dei personaggi bizzarri ed
eccentrici, rendendoli memorabili, oltre ad infarcire le sue storie con uno
stile brillante e una terza persona degna dei migliori narratori.
Tutto questo preambolo per
giustificare ciò che sto per confessarvi: Ti chiamo sul fisso mi ha deluso
enormemente. Mi ha annoiata, spesso; disorientata, a volte; spinta a chiedermi
cosa fosse successo all’autrice geniale che ricordavo. Ma facciamo un passo
indietro.
Ti chiamo sul fisso racconta,
in una terza persona focalizzata sulla protagonista Georgie, la storia di un
amore che sta naufragando verso lidi incerti. Un matrimonio, quello tra Neal e
Georgie, rallegrato da due bimbette simpatiche ed esuberanti, che sta
attraversando un momento buio: la moglie è una donna in carriera focalizzata
esclusivamente sul proprio lavoro, mentre il marito, un papà votato alla vita
domestica, si rivela infelice e stanco di dover elemosinare briciole di tempo
dalla moglie. Durante le festività natalizie, la famiglia si divide, con
Georgie che resta a casa per lavorare, mentre Neal e le figlie si trasferiscono
dalla nonna paterna per trascorrere il Natale. Complici delle circostanze che
impediscono ai due coniugi di parlarsi via cellulare, Georgie si ritrova, nella
sua casa d’infanzia, a sollevare la cornetta di un vecchio telefono fisso e a
fare una scoperta sconcertante. Dall’altro capo della cornetta risponde Neal,
il Neal del 1998 che di lì ad una settimana le avrebbe chiesto di sposarla.
Con questo stratagemma
narrativo, la Rowell dà il via ad una storia di seconde possibilità, in cui la
protagonista cercherà di fare chiarezza dentro di sé, per fare in modo che,
questa volta, il suo amore con Neal abbia un lieto fine.
Non è il primo libro che
leggo a trattare il tema del matrimonio in crisi e della chance di ricostruire
un rapporto funzionante ed è un tema che mi appassiona molto; ma qui, ahimè,
qualcosa non ha funzionato. Credo che, il problema principale, sia stata
l’assoluta mancanza di empatia e di affinità verso entrambi i membri della
coppia. Georgie, dal canto suo, si è rivelata una donna egocentrica e che dà
tutto per scontato, mentre Neal è un uomo freddo e scostante, burbero ed
affettuoso solo nei confronti delle figlie. Questo muro emotivo eretto intorno
ai protagonisti non mi ha permesso di tifare per loro, né di commuovermi o
provare emozioni nei confronti delle loro peripezie.
I dialoghi che compongono le
lunghe telefonate tra la Georgie del presente e il Neal del passato hanno messo
a nudo le loro personalità e la loro storia passata, insieme a dei flashback
ben integrati alla trama. Questo, tuttavia, ha rafforzato in me la diffidenza
verso questi personaggi, così imperfetti ma poco empatici, così umani, ma, ai
miei occhi, poco innamorati.
Lo stratagemma del telefono
fisso ci condurrà quasi fino alla fine del romanzo, quando, finalmente,
l’autrice affida un po’ di coraggio alla sua protagonista, fin lì spettatrice
della propria vita. Un finale dolce, sì, ma non completamente appagante.
Tirando le somme, questo
libro non ha corrisposto le mie aspettative, ma non posso affermare che sia, in
sé, una brutta lettura. Sappiate solo che si tratta di un prodotto ben diverso
dai precedenti di questa autrice. Se, invece, vi approcciate a lei senza
preconcetti, vi ritroverete a leggere un libro con qualche difetto, ma con
dalla sua una trama che stuzzica la curiosità e il sogno di chiunque: avere una
seconda possibilità in amore.
Buona lettura, Liliana
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