martedì 7 novembre 2017

Ti chiamo sul fisso di Rainbow Rowell, recensione.

Buongiorno crazy.
Ti chiamo sul fisso di Rainbow Rowell è il romanzo di cui vi parliamo in anteprima. Uscito oggi grazie a Piemme, vediamo l’amata autrice di Eleonor & Park e Fangirl abbandonare il genere young adult per cimentarsi in un contemporary romance. Un matrimonio che scricchiola e un vecchio telefono a rotella per provare a cambiare le cose: riuscirà Georgie a sovvertire una situazione al limite della crisi? Ecco la nostra opinione.

Titolo: Ti chiamo sul fisso
Autore: Rainbow Rowell
Serie:  No serie
Editore: Piemme
Data:  7 novembre 2017
Genere: contemporary romance
Categoria: seconde possibilità
Narrazione: Terza persona
Finale: No cliffhanger



Se ti capitasse una seconda possibilità in amore, faresti di nuovo la stessa scelta? Se si parla di macchine del tempo, un semplice telefono non sembrerebbe il modo più sofisticato di viaggiare nel passato... Eppure quando Georgie, madre di due bambini e autrice televisiva perennemente sotto stress, mette piede nella casa della sua infanzia, e in un momento di nostalgia alza la cornetta del vecchio telefono fisso - un vero reperto archeologico -, improvvisamente è trasportata a quindici anni prima. Non nel senso che può vedere il suo passato. Ma nel senso che può telefonargli. Sperando che il passato risponda. Sperando che Neal, quello che oggi è suo marito e allora stava per diventare il suo fidanzato, risponda... Perché se c'è una cosa che Georgie cambierebbe della sua vita è il modo in cui il suo matrimonio si è pian piano spento, fino a ridursi a quello che è oggi. Forse parlando al telefono con il Neal di ieri potrà rimediare a cose che oggi sembrano irrimediabili. Forse quello stupido telefono, così antiquato da essere ancora attaccato a un filo, può davvero darle una mano...

Sono una grande fan di Rainbow Rowell. D’altra parte, chi non amerebbe una persona dal nome tanto colorato e allegro? Ho amato alla follia Eleonor & Park e conservo un posticino nel cuore per Levi, l’adorabile protagonista maschile di Fangirl. Adoro come la Rowell riesca a dare autenticità a dei personaggi bizzarri ed eccentrici, rendendoli memorabili, oltre ad infarcire le sue storie con uno stile brillante e una terza persona degna dei migliori narratori.
Tutto questo preambolo per giustificare ciò che sto per confessarvi: Ti chiamo sul fisso mi ha deluso enormemente. Mi ha annoiata, spesso; disorientata, a volte; spinta a chiedermi cosa fosse successo all’autrice geniale che ricordavo. Ma facciamo un passo indietro.
Ti chiamo sul fisso racconta, in una terza persona focalizzata sulla protagonista Georgie, la storia di un amore che sta naufragando verso lidi incerti. Un matrimonio, quello tra Neal e Georgie, rallegrato da due bimbette simpatiche ed esuberanti, che sta attraversando un momento buio: la moglie è una donna in carriera focalizzata esclusivamente sul proprio lavoro, mentre il marito, un papà votato alla vita domestica, si rivela infelice e stanco di dover elemosinare briciole di tempo dalla moglie. Durante le festività natalizie, la famiglia si divide, con Georgie che resta a casa per lavorare, mentre Neal e le figlie si trasferiscono dalla nonna paterna per trascorrere il Natale. Complici delle circostanze che impediscono ai due coniugi di parlarsi via cellulare, Georgie si ritrova, nella sua casa d’infanzia, a sollevare la cornetta di un vecchio telefono fisso e a fare una scoperta sconcertante. Dall’altro capo della cornetta risponde Neal, il Neal del 1998 che di lì ad una settimana le avrebbe chiesto di sposarla.




Con questo stratagemma narrativo, la Rowell dà il via ad una storia di seconde possibilità, in cui la protagonista cercherà di fare chiarezza dentro di sé, per fare in modo che, questa volta, il suo amore con Neal abbia un lieto fine.
Non è il primo libro che leggo a trattare il tema del matrimonio in crisi e della chance di ricostruire un rapporto funzionante ed è un tema che mi appassiona molto; ma qui, ahimè, qualcosa non ha funzionato. Credo che, il problema principale, sia stata l’assoluta mancanza di empatia e di affinità verso entrambi i membri della coppia. Georgie, dal canto suo, si è rivelata una donna egocentrica e che dà tutto per scontato, mentre Neal è un uomo freddo e scostante, burbero ed affettuoso solo nei confronti delle figlie. Questo muro emotivo eretto intorno ai protagonisti non mi ha permesso di tifare per loro, né di commuovermi o provare emozioni nei confronti delle loro peripezie.
I dialoghi che compongono le lunghe telefonate tra la Georgie del presente e il Neal del passato hanno messo a nudo le loro personalità e la loro storia passata, insieme a dei flashback ben integrati alla trama. Questo, tuttavia, ha rafforzato in me la diffidenza verso questi personaggi, così imperfetti ma poco empatici, così umani, ma, ai miei occhi, poco innamorati.
Lo stratagemma del telefono fisso ci condurrà quasi fino alla fine del romanzo, quando, finalmente, l’autrice affida un po’ di coraggio alla sua protagonista, fin lì spettatrice della propria vita. Un finale dolce, sì, ma non completamente appagante.



Il cambio di genere messo in atto dall’autrice, ossia la scelta di abbandonare lo young per il contemporary, è stata coraggiosa, ma ha tolto brio e vitalità ad uno stile unico e adorabile, tant’è che ho faticato a ritrovare somiglianze con i suoi lavori precedenti. Il libro, in ogni modo, è curato in dettaglio e fruibile da un maggior numero di persone, grazie all’età più elevata dei protagonisti; inoltre, è innegabile la maestria della Rowell nel padroneggiare la terza persona narrante, spesso ostica per molte scrittrici.
Tirando le somme, questo libro non ha corrisposto le mie aspettative, ma non posso affermare che sia, in sé, una brutta lettura. Sappiate solo che si tratta di un prodotto ben diverso dai precedenti di questa autrice. Se, invece, vi approcciate a lei senza preconcetti, vi ritroverete a leggere un libro con qualche difetto, ma con dalla sua una trama che stuzzica la curiosità e il sogno di chiunque: avere una seconda possibilità in amore.

Buona lettura, Liliana












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