mercoledì 15 novembre 2017

La Corte dei Leoni di Jane Johnson, recensione in anteprima

Ciao crazy,
oggi parliamo in anteprima de La Corte dei Leoni di Jane Johnson, in uscita il 16 novembre insieme a Newton Compton. All’interno del romanzo assistiamo a un connubio tra passato e presente sul filo di due storie legate a causa di un manoscritto misterioso rinvenuto a Granada..

Titolo: La Corte dei Leoni
Autore: Jane Johnson
Serie: non fa parte di una serie
Editore: Newton Compton
Data: 16 novembre 2017
Genere: Narrativa
Categoria: storico
Narrazione: 3a pers femminile e 1a pers maschile
Finale: No cliffhanger



Kate Fordham, in fuga dal suo passato, ha trovato riparo sotto falso nome nella bellissima Granada, l’antica e soleggiata città spagnola sulla quale la dominazione araba ha lasciato evidenti tracce. Nel tentativo di ricostruire la sua vita, Kate lavora come cameriera in un bar all’interno dell’Alhambra, l’antica reggia del sultano. Un giorno, passeggiando in quei giardini meravigliosi, fa una scoperta insolita: nascosto in una crepa del muro di cinta c’è un rotolo di carta. È un manoscritto risalente a prima del 1492, l’anno della caduta di Granada, quando la città araba si arrese alla regina Isabella e al re Ferdinando d’Aragona. Sul rotolo proveniente da quell’epoca lontana sono iscritti strani simboli che riportano un messaggio di pericolo e disperazione. Ma è dall’amore che nasce il misterioso frammento, e la potenza di quel sentimento finirà per cambiare per sempre la vita di Kate.


Granada. Giorni nostri. Kate ha quarant’anni e vive in Spagna. Nessuno sa chi sia veramente e vive costantemente con la paura che chi le ha fatto del male in passato possa tornare e distruggerla una volta per sempre. Così, un giorno, quando si trova a visitare il complesso dell’Alhambra e trova dentro una fessura nella parete un foglio di manoscritto lo nasconde nella tasca e lo porta con sé. Non è sicura di cosa ci sia scritto. La lingua sembra antica, ma non riesce a staccarsi da quel foglio e da chi avrebbe potuto, in passato, scriverlo.
E viviamo così, attraverso i pensieri e la storia, le vicende del giovane Benedict, servitore del principe Abu Abdullah Muhammad, erede al trono di Granada alla fine del millequattrocento.


Da un lato assistiamo al dolore di Kate, sola in una città che non le appartiene e lontana da chi ama davvero pur di proteggerli e dall’altro il giovane Benedict, anni e anni lontano nel tempo dalla storia di Kate, che racconta pagina dopo pagina del suo amore platonico nei confronti del suo signore.
Kate è una donna forte e coraggiosa. Ha abbandonato tutto quello che conosceva e tutti quelli che amava per proteggerli da un passato che continua a comparire dal nulla. La paura di essere trovata e di perdere nuovamente tutte le sue certezze la annienta e non c’è niente che preferirebbe di più che vivere senza paura di essere inseguita, amare senza paura di soffrire e riprendersi tutto quello che adesso non ha più.
Dall’altra parte invece abbiamo Benedict. Da prima bambino, poi ragazzo e infine uomo. Ripercorriamo insieme a lui tutto il suo rapporto con il principe Momo (come lui lo chiama) e del suo straziante amore a senso unico, arrivando a conoscere tutta la storia di Granada dal 1476 al 1491.
Benedict è forte, caparbio e pronto a tutto per proteggere chi ama. E’ leale ed altruista e nonostante sappia di non essere ricambiato dall’oggetto del suo desiderio questo non lo fa desistere dallo stare accanto il suo principe.

“La corte dei leoni” è un romanzo a tratti lungo e prolisso. Vengono raccontate di pari passo due storie completamente diverse. La storia di Kate, resa tutta in terza persona, è una storia di rinascita e perdono. Quella di Benedict, in prima persona invece, racconta di una Granada diversa, antica, fatiscente. Così assistiamo a due personaggi che non sono complementari l’uno con l’altro, ma che anzi sembra di leggere in due libri completamente diversi. La storia di Kate non ha nulla a che vedere con quella di Benedict, fatta eccezione certo, per quel famoso manoscritto che lei trova nelle prime pagine. Nonostante la storia di Benedict sia forte ed interessante, a mio avviso il romanzo perde un po’ del suo fascino proprio per questo miscuglio di storie, che non ha lo scopo di arricchire la storia, ma solo di raccontare due vicende che non hanno molto in comune.

Federica








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