venerdì 16 maggio 2014

“Pagine d’Amore” di Karen Kingsbury: recensione.

Care Crazy,
vi parlo oggi di “Pagine d’Amore” di Karen Kingsbury, al suo esordio in Italia con questa pubblicazione edita da TRE60, mi aveva colpito la sua copertina qualche tempo fa e quando mi hanno domandato se volevo recensirlo non ho esitato a buttarmi su questa breve lettura. 



Titolo: Pagine d’Amore - The Bridge

Autore: Karen Kingsbury

Data: 24 Aprile 2014

Editore: TRE60

Genere: Contemporary romance




Molly Allen vive a Portland, ma il suo cuore è rimasto nel Tennessee, assieme all'uomo che ha lasciato anni prima. Ed è sicura che l'amore non tornerà mai più a bussare alla sua porta. Ryan Kelly vive a Nashville, ha il cuore spezzato e non riesce a dimenticare Molly e le ore meravigliose trascorse insieme, ai tempi del college, in una piccola, deliziosa libreria chiamata The Bridge: un luogo magico, fuori del tempo, dove rifugiarsi per leggere e per volare con l'immaginazione. Ed è proprio in quella libreria che ora, dopo tanto tempo, il destino fa rincontrare Molly e Ryan e regala loro una seconda occasione per scrivere insieme il lieto fine della storia di cui sono protagonisti. Pagine d'amore è un'incantevole favola contemporanea per chi crede ancora nel potere delle parole, delle emozioni e dei sogni.

Lei è Molly Allen, lavora presso la sua fondazione privata a Portland, la conosciamo alla fine della sua giornata lavorativa, ma presto insieme a lei ripercorreremo i fatti che l’hanno portata fino a questo giorno, il “venerdì nero”, il giorno dopo quello del Ringraziamento, quello in cui ogni anno da sette anni guarda il video, “quel video” che la riporta là, ricordando quanto era stata felice e dove la sua vita si è fermata seppur lei ha continuato a vivere o meglio a sopravvivere. Una ragazza che è stata decisa a lottare contro il volere dei propri genitori che le avevano già pianificato tutta la vita,  andando a studiare in una università molto lontana da casa prima, rifiutando di lavorare a capo della società decisa dal padre e soprattutto non sposando quel ragazzo che è stato suo amico al liceo, designato dal signor Allen come suo futuro marito poi. Lui è Ryan Kelly, chitarrista, dopo lunghi anni vissuti in tournee con la sua band attualmente è senza lavoro in una fase di stand by. Questo protagonista lo conosciamo già dai dolci ricordi di Molly e a sua volta è poi lui a fornirci il suo punto di vista ripercorrendo gli avvenimenti che lo hanno portato a doversi tirare indietro in amore, continuando però a sperare. Ryan ha sempre amato la musica, il suo sogno, parzialmente realizzato, è sempre stato quello di girare in tournee e guadagnarsi da vivere suonando la sua chitarra. Anche lui però ha dovuto lottare contro quel destino già impostato con un buon posto come insegnante di musica. I due si conoscono all’università dove frequentano vari corsi insieme, rimangono lì dove  nessuno mai li avrebbe potuti sorprendere. La libreria “The Bridge” di Charlie Barton,  colui che per loro è stato “quasi” un padre in quegli anni,  sarà il posto che li vedrà  poco a poco avvicinarsi sempre più per poi salutarsi per sempre.
Due ragazzi, due vite già decise in partenza, due mondi opposti, l’uno attratto dall’altro, una bugia detta che li farà separare, un incidente che li saprà far rincontrare … ma quanto si può resistere al volere dell’amore e di Dio?

“Dov’è che mi vuoi, Dio? Che cosa devo fare?”


Il libro è ambientato nel periodo di Natale e seppur in ritardo di quattro mesi, l’atmosfera natalizia, quelle sensazioni che provi solamente in quel periodo dell’anno, si fanno vive ad un certo punto della lettura e lo sappiamo, in questo frangente di tempo tutto può accadere … anche un miracolo! I protagonisti sono delineati molto bene come molto forte è la presenza religiosa in questo libro, il che non guasterebbe se la consistenza della storia fosse stata più corposa poiché, oltre ad essere veramente corta, si da molto spazio ai ricordi del passato per poi “accelerare” sulle vicende del presente arrivando velocemente al finale che seppur dolce non ha saputo convincere le mie aspettative, ciò che di solito mi fa chiudere un libro con soddisfazione. A volte, poi, mi sono domandata qual era la storia principale e quale quella secondaria in quanto, secondo me, la scrittrice si è un può lasciata prendere dal narrare le due storie perdendo la strada primaria. Non mi ha convinta molto, ma spero di potermi ricredere in futuro sull’aurice.
A presto, Noemi.

Così così

Assente
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1 commento:

  1. ciao, sono curiosa di leggere l'anteprima del libro; per poi poter decidere se acquistarlo. il titolo è accattivante come la cover.

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