mercoledì 27 gennaio 2016

Invisibile di Andrea Cremer e David Levithan, recensione

Ma salve Crazy, come state?
Oggi sono qui per parlarvi di un libro con una storia d’amore decisamente atipica. Mi riferisco a Invisibile di Andrea Cremer e David Levithan, edito da Newton Compton, in questo mese ricco di nuove uscite per tutti i gusti. Siete pronti a conoscere Elizabeth, una singolare ragazzina appena approdata a Manhattan e Stephen, il ragazzo invisibile? Eccovi la trama.

invisibile Titolo: Invisibile
Autore:
Cramer e Levithan
Serie:  non fa parte di una serie
Editore:
Newton Compton
Data:  14 Gennaio
Genere: paranormal romance
Categoria: primo amore
Narrazione: prima persona, pov alternati
Finale: No cliffhanger,
Coppia: Stephen, sedicenne nato invisibile a causa di una maledizione; Elizabeth, coetania appena trasferitasi a New York, l'unica che riesce a vedere Stephen.


Stephen è abituato a non essere notato. È nato così. Invisibile. A causa di una maledizione. Elizabeth ha desiderato spesso di essere invisibile. Se la gente non ti vede, nessuno può ferirti. Quando i due si incontrano però, qualcosa cambia per sempre nelle loro vite. Stephen si accorge con stupore che Elizabeth riesce a vederlo, e la ragazza si rende conto che desidera essere vista da Stephen, che non ha paura di mostrarsi a lui. Cosa sta succedendo? Da dove ha origine la maledizione che pesa sulla famiglia di Stephen? All’improvviso i ragazzi si ritrovano catapultati in un mondo segreto popolato da maghi e stregoni, di fronte a una scelta difficile, che mette in gioco il loro amore e le loro vite.


Alloooooraaa. Devo ammettere che recensire questo libro è stato più difficile di quanto possa sembrare. Vi spiego perché. La storia mi è piaciuta subito: abbiamo questo ragazzo, Stephen, che a causa di una maledizione è nato invisibile; nessuno l’aveva mai visto, nemmeno i suoi genitori. Certo, se parla riesce a farsi sentire e, se si concentra, diventa “corporeo” abbastanza da toccare e afferrare oggetti, ma era sempre stato un abitante invisibile del mondo esterno. Nessuno sapeva della sua esistenza a parte il padre che, dopo la morte della moglie, si è trasferito dall’altra parte del continente per cercare di stare alla larga da queste cose “anormali”, limitandosi solo a pagare le sue spese. Il povero Stephen non ha mai avuto un amico, o una ragazza, non ha potuto frequentare la scuola, per ovvi motivi, e ha sempre vissuto con la madre che, nonostante non riuscisse a vederlo, lo amava con tutta se stessa e gli ha insegnato tutto quello che sapeva. E lì, la tenerezza mi faceva venire voglia di stringerlo forte e sussurrargli “non sei più solo”.
Ma, e vi assicuro che questo è un gran bel “ma”, le cose cambiano quando nello stesso palazzo in cui vive Stephen, a due porte di distanza, si trasferisce la sedicenne Elizabeth, artista in erba che sogna di diventare scrittrice di romanzi grafici, col fratello minore Laurie (stendiamo un velo pietoso sul nome, poveretto) e la madre, ansiosi di cambiare aria dopo essere letteralmente scappati dal Minnesota. Hanno tutta la mia comprensione.


Il primo incontro tra Elizabeth e Stephen è a metà tra un’apparizione mistica e una scena comica. Elizabeth è piena di buste dell’IKEA che ovviamente si sparpagliano per tutto il pavimento, così chiede a Stephen di darle una mano. Riuscite a immaginare la faccia di lui? Io sì, una statua di pietra. E lì ho riso perché ho immaginato la scena e non ho potuto farne a meno.
Così i nostri due giovani cominciano a passare del tempo insieme, lui cerca di tenerle nascosto il fatto che lei è l’unica a vederlo e lei è completamente persa per il bellissimo vicino dai capelli scuri e gli occhi azzurri particolari.
Ma poi le cose si complicano. La faccenda viene fuori, e si scoprono nuovi retroscena, a partire dal fatto che c’è qualcosa di speciale in Elizabeth che le permette di vedere il ragazzo di cui si è innamorata.
Elizabeth, Stephen e il fratello di lei, Laurie (che io ho assolutamente adorato) cercano un modo per spezzare la maledizione, grazie anche all’aiuto dell’eccentrica Millie e del suo strambo “bodyguard” Saul.
E ora vi spiego perché è stato difficile per me valutarlo. La prima metà del libro vola liscia come l’olio, si legge facilmente (ammetto che non sono sorpresa che i punti di vista di lui mi siano piaciuti di più!). La seconda metà è un paio di maniche, tantoché ci sono rimasta ferma due giorni. Solo verso la fine il romanzo si è ripreso alla grande ed è stato quasi adrenalinico (per quanto possa esserlo un fantasy young).


La storia d’amore tra Elizabeth e Stephen è stata molto dolce, come non mi capitava da un po’ (senza che ci fosse di mezzo il sesso). Si sono innamorati subito e hanno sfidato forze intenzionate a separarli per sempre, hanno unito le forze e sono rimasti insieme, e questo è il tipo di amore davvero epico. L’unione di due scrittori è, ancora una volta, un risultato vincente, anche se mi piacerebbe capire se il finale è così perché doveva finire in questo modo (niente di brutto eh!) o se in qualche modo è previsto un sequel. Direi che non ci resta che attendere. O forse no.

Un bacione, Sissy




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