venerdì 28 aprile 2017

Piccole Grandi Bugie di Liane Moriarty, recensione

Care Crazy,
oggi vi parliamo di Piccole Grandi Bugie di Liane Moriarty, pubblicato il 28 febbraio da Mondadori in occasione della contemporanea messa in onda su Sky Atlantic della serie HBO Big Little Lies, tratta dal romanzo. Proprio la serie e il suo cast mozzafiato ci hanno conquistate e spinte a leggere il libro: il risultato? Consigliatissimi entrambi! La storia di tre donne, tre mamme, tre amiche che, tra bugie, omissioni e segreti, si intreccia con quella di un’intera comunità.
Venite a scoprire la nostra recensione.

Piccole Grandi Bugie Titolo: Piccole Grandi Bugie
Autore:
Liane Moriarty
Serie:  non fa parte di una serie
Editore:
Mondadori
Data:  28 febbraio 2017
Genere: narrativa
Categoria: suspance, violenza domestica
Narrazione: terza persona
Finale: No cliffhanger
Coppia: Madeline, Celeste e Jane, mamme e donne con segreti e misteri.


Una cittadina di provincia come tante, fatta di villette, giardini con i giochi e piscine gonfiabili, famiglie sorridenti, madri che chiacchierano all'uscita della scuola. Un luogo in cui è spontaneo conversare con i vicini e trovarsi per una grigliata dietro casa nei pomeriggi estivi. E facile per Madeline, Celeste e Jane diventare amiche. Anche se non potrebbero essere più diverse, e non possono dire di conoscersi davvero. Madeline è divertente e caustica, si ricorda tutto e non perdona nessuno. Il suo ex marito si è appena trasferito con la giovane moglie e la figlioletta nelle vicinanze e, quel che è peggio, la sua primogenita adolescente è già totalmente conquistata dalla nuova matrigna. Com'è possibile? si tormenta Madeline. Celeste è quel genere di bellezza che tutti si voltano a guardare quando cammina per la strada, ha due gemelli e un marito adorabile e bello quanto lei, sono ammirati da tutti, specialmente dai genitori della scuola dei figli. Tanta fortuna non potrebbe avere un prezzo? E quanto sarebbe disposta a pagare, si domanda Celeste. E poi c'è Jane, che si è appena trasferita in città. Una mamma single provata da un passato di tristezze, piena di dubbi e segreti che riguardano suo figlio. Madeline e Celeste prendono subito Jane sotto la propria ala protettrice, senza capire quanto il suo arrivo, e quello del suo imperscrutabile bambino, stia per cambiare per sempre le loro vite. Senza rendersi conto che a volte sono le bugie più piccole, quelle che raccontiamo a noi stessi per sopravvivere, che possono rivelarsi le più pericolose...



Nella scuola pubblica di Pirriwee, durante la serata dei quiz, organizzata dall’associazione dei genitori per raccogliere fondi, è stato commesso un omicidio. È tutto quello che si sa: c’è un cadavere e tutti i genitori e gli insegnanti della scuola erano presenti alla serata, mascherati da Audrey Hepburn ed Elvis Presley. La polizia comincia ad indagare: tutti sono sospettati, nessuno è al sicuro.
E, così come la polizia, anche il lettore è all’oscuro della verità: oltre a non conoscere il nome dell’assassino, non sa neppure chi è morto. Si comincia ad ascoltare i racconti degli interrogati: storie piene di pettegolezzi e divagazioni che ci conducono a sei mesi prima della fatidica notte, al momento che potrebbe aver dato il via a tutto. Un tremendo…litigio tra mamme.
Con questo stratagemma narrativo e con molta ironia, l’autrice ci presenta le protagoniste di questa storia: le mamme! Diverse tra loro, per attività lavorative, economiche e caratteriali, ma accumunate dal senso di protezione per i loro figli e da un enorme cumulo di bugie e di segreti. Ognuna di loro ne ha: possono riguardare i rapporti col marito, o la sua assenza, problemi economici o con i figli; non importa. Tutte nascondono piccole grandi bugie, quelle che portano le persone a spettegolare e a malignare, oppure a chiedersi perché le amiche non hanno avuto il coraggio di confidarsi.
C’è Madeline, simpatica e frizzante, con i problemi con la figlia e con l’ex marito, ora felicemente sistemato con una nuova gentilissima compagna appassionata di yoga. C’è Celeste, bellissima e ricchissima, sposata con Perry, un uomo altrettanto affascinante e benestante, ed i loro due gemelli. C’è Jane, una ragazza madre appena trasferitasi nella cittadina, che nasconde segreti ed infelicità. Ci sono poi le mamme in carriera, le mamme impiccione, quelle che si aspettano che i figli diventino ingegneri aerospaziali alla veneranda età di sei anni e molte altre donne, quelle che, in effetti, si trovano al cancello di qualsiasi scuola.
Lo stile dell’autrice è lieve e fluido, spesso intriso di una lieve ironia e, con grande maestria, descrive le vite di queste donne man mano che ci si avvicina a quella fatidica notte, sottolineando un concetto importante: niente, in verità, è come appare dall’esterno. La Moriarty introduce molti temi nel suo romanzo, tra cui quelli della violenza domestica e del bullismo, e lo fa analizzando con cura ciò che accade a chi è coinvolto in questi problemi.
La rivelazione di cosa sia successo quella notte mi ha lasciato a bocca aperta, perché l’autrice è stata bravissima a non lasciar trasparire nessun sospetto: non avrei indovinato né il cadavere né l’assassino. Né, naturalmente, i motivi del gesto.
La serie tv rispecchia molto bene il libro, nonostante alcuni cambiamenti (come l’ambientazione che dall’Australia si sposta in California e altri dettagli), ed è appassionante anche grazie ad un cast davvero eccellente. Reese Witherspoon interpreta Madeline, donandole quella spensieratezza e quella superficialità che ti fanno provare tenerezza per il personaggio; Nicole Kidman è un’algida Celeste, forse il personaggio meglio ritratto nel libro; Shailene Woodley è Jane, la mamma single, inquieta e tormentata. I personaggi comprimari non sono da meno, soprattutto Laura Dern che interpreta Renata, la mamma in carriera e quella splendida visione di Alexander Skarsgård, che interpreta Perry, il marito di Celeste.
Se avete voglia di un romanzo ben scritto, con una trama solida, dei personaggi splendidamente delineati e di un pizzico di suspance, Piccole Grandi Bugie è quello che fa per voi.

Buona lettura, Liliana



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