martedì 16 giugno 2020

L’unica cosa al mondo di L.A. Fiore, recensione in anteprima

Ciao Crazy,
oggi vi parlo de L’unica cosa al mondo, primo della serie comtemporary romance Beautifully Damaged di L.A. Fiore in uscita il 16 giugno con Newton Compton. Il libro rappresenta per l’autrice il debutto sulle scene dell’editoria italiana. Questa è la storia di un’aspirante scrittrice e un pugile dilettante che all’apparenza possono non avere nulla in comune, ma in realtà sono legati da quel filo rosso che rappresenta il destino e che gioca con le vite di tutti noi.



L'unica cosa al mondo (Beutifully Damaged Vol. 1) di [L.A. Fiore]Serie: Beautifully Damaged #1

Titolo: L'unica cosa al mondo

Autore: L.A. Fiore

Data: 16 giugno 2020

Editore: Newton Compton

Genere: Contemporany romance

Narrazione: prima persona, PoV Femminile

Finale: No cliffhanger





Ember Walsh ha un animo fiducioso, e la bellezza serena di sua madre, morta quando aveva tre anni in un misterioso incidente d’auto. Cresciuta da suo padre, è un vero maschiaccio. Per questo reagisce con una certa aggressività quando un tizio in un locale si fa troppo insistente, attirando lo sguardo d’acciaio di un uomo in disparte; alto, magnifico e tatuato: Trace Montgomery. Ember si sta ancora leccando le ferite dopo la sua ultima relazione disastrosa, e ha deciso di ascoltare i consigli degli amici che la mettono in guarda da quel cattivo ragazzo. Eppure l’attrazione irresistibile per Trace risveglia in lei un desiderio oscuro, qualcosa che non aveva mai provato prima.
Anche Trace, pugile dilettante, convive con un cuore spezzato. E si rifiuta di accettare il suo desiderio per Ember. Un profondo disprezzo di sé gli impedisce di lasciarsi coinvolgere in una relazione, ma Ember lo ossessiona. I due si avvicinano e si allontanano, abbattendo lentamente le mura che li separano. Sono uniti dal destino, perché i tumulti del loro passato si intrecciano in modi evidenti. Riusciranno i due combattenti a deporre finalmente le armi?

Ember è un’aspirante scrittrice introversa e riservata che lascia la periferia del suo paese per trasferirsi nella grande mela in cerca dell’opportunità di vedere il suo sogno realizzarsi. Trace è un pugile dilettante dall’aria tenebrosa e distante, non solo per il suo metro e novanta di altezza quanto per lo sciame di donne che sembra costantemente circondarlo. Fin dal primo incontro appare evidente ad Ember che non avrà alcuna possibilità di farsi notare da quest’uomo da cui tutti la mettono in guardia e sarà lui stesso a fare del tenerla lontana la sua missione. Ma nonostante questo non riusciranno a combattere a lungo questa attrazione reciproca.

Trace mi toccò il mento con il pollice e mi costrinse ad alzare lo sguardo su di lui.
«A quanto pare non riesco a starti lontano.»
Mi presa il viso tra le mani e la sua bocca catturò la mia.

Da lettrice sempre in cerca di nuove penne che possano ispirarmi e darmi una lettura che mi faccia sognare non ho resistito davanti a questo territorio inesplorato. Non sono rimasta delusa ma neanche entusiasta di questa storia che a mio parere avere tutti i requisiti per dare il meglio di se.. Nella prima parte i due combattono su una linea in cui Ember è praticamente disarmata, in balia di Trace che nasconde segreti che usa come armi per difendersi dal passato che ancora lo tormenta e allontanare le persone da se. Su questa linea di fuoco Ember viene ripetutamente colpita ma non si arrende, quando molti (compresa io) avrebbero fatto le valigie e se la sarebbero data a gambe. Ma Ember decide di restare in nome di quell’amore che sente così forte e travolgente, riuscendo alla fine a fare breccia in quel castello di mattoni che è il cuore di Trace. 

In quel momento mi resi conto che Trace e io eravamo come gli ultimi pezzi del puzzle che vanno al loro posto. Io avevo bisogno di lui e lui aveva bisogno di me. Insieme eravamo completi. Sentire le sue braccia intorno a me e la sua bocca sulla mia mi fece sentire a casa.

A questo punto della storia mi sono detta che alla prossima pagina i due avrebbero avuto il loro happy ever after. Ma cosi non è stato. Nella seconda parte mi è sembrato quasi di leggere un libro diverso, è diventato un suspence dove l’attesa che caratterizza questo genere non era tanto per la conoscenza dei fatti quanto per l’ansia che mi corrodeva sul perché si girasse intorno così tanto alle cose. Una costante di alti e bassi con un andamento a tratti lento e prolisso. Inizialmente questa storia turbolenta fatta di tira e molla mi aveva presa, con due personaggi che condividevano un passato comune e che avevano trovato l’amore proprio grazie a quello. Ma l’entusiasmo è scemato quando il brodo è stato allungato troppo e l’attenzione è calata. Spero che il già conosciuto Lucien mi dia più soddisfazione nel secondo capitolo della serie.

Alla prossima lettura!
Luigia







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