Ciao Crazy!
Oggi vi parliamo di Forever Everyday di Sandi Lynn
pubblicato da Newton Compton lo scorso 11 luglio. Forever Everyday ripercorre l’intera storia di Ellery e
Connor già letta attraverso gli occhi della protagonista nel primo volume della
serie, Forever with you, ma questa volta a parlare è Connor, il milionario dal
passato traumatico. Andiamo a leggere la trama e a scoprire se vale la pena
leggerlo…
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Titolo: Forever Everyday Autore: Sandi Lynn Serie: #2 Forever Series Editore: Newton Compton Data: 11 luglio Genere: contemporary romance Categoria: drama, Amici/amanti Narrazione: prima persona, pov alternati Finale: No cliffhanger Coppia: Ellery, giovane pittrice e spirito libero; Connor, facoltoso e cinico imprenditore. QUI SERIE |
La vita di Connor Black è sempre stata fatta di due cose: la sua azienda e le sue mille donne. L’amore, le relazioni e una vita da favola non erano in programma. Emozionalmente ferito, uscito da una tragedia personale, si è ripromesso di non innamorarsi mai più di una donna, ma poi Ellery Lane è piombata per sbaglio nel suo mondo. Il loro amore, il loro coraggio e la loro forza sono stati messi duramente alla prova. Dopo aver assistito alla nascita del loro amore con gli occhi di Ellery in Forever With You, ora è il momento di fare lo stesso viaggio attraverso gli occhi di Connor.
Assolutamente no. Non so nemmeno da dove cominciare per dirvi quanto questo libro sia stato inutile. Chi mi conosce bene sa che adoro i punti di vista maschili, insomma sono una fan sfegatata della Chase, e non mi tiro mai indietro quando si tratta di conoscere più a fondo l’altra metà della coppia, capirne le sensazioni e le emozioni, o conoscere a fondo il perché di certi comportamenti e reazioni.
Ebbene, con questo libro non è successo. In realtà non è
successo niente, di niente. Questo libro non mi ha lasciato la benché minima
emozione.
Parliamo della caratterizzazione. Scrivere un punto di
vista maschile realistico non è facile, soprattutto quando sei una donna e puoi
ben immaginare quanto diversi, nel carattere o nelle reazioni a determinate
situazioni, siamo rispetto al genere maschile. Quindi se ci si mette in testa
di scrivere un punto di vista maschile, soprattutto se si tratta di un libro
intero e non di alcuni capitoli, non lo si dovrebbe fare con leggerezza, ma
almeno bisognerebbe farsi guidare da una figura maschile che potrebbe giudicare
se certe reazioni o pensieri siano realistici oppure no.
Ecco, sono quasi certa che l’autrice non abbia chiesto
consulenza a un guru dell’altro sesso. I pensieri di Connor non sembrano quelli
di un amministratore delegato di trent’anni, ma quelli di un’adolescente alla
prima cotta. Adolescente femmina. Non ho trovato quasi nulla di maschile in
questo libro, se non la capacità del protagonista di passare da una donna
all’altra (almeno all’inizio del libro) con la stessa velocità con cui io mi
cambio i calzini.
Ovviamente, come in casi del genere, torno a dire che
nonostante le recensioni aiutano molto, il modo di percepire un libro varia di
persona in persona, quindi se qualcuno decidesse di leggere questo libro e non
si trovasse d’accordo con la mia opinione, sarebbe un nuovo elemento che
avvalora la mia ipotesi.
Adesso vi lascio Crazy, vado a cercare un libro che mi
faccia dimenticare questa lettura infruttuosa.
Un bacione, Sissy.
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