giovedì 29 ottobre 2015

Quando all'alba saremo vicini di Kristin Harmel, recensione

Ciao care crazy,
vi parlo oggi di Quando all'alba saremo vicini di Kristin Harmel uscito con Garzanti l'8 ottobre scorso. Si tratta di un romanzo un po' fuori dall'ordinario e soprattutto non del tutto in linea con le nostre solite letture, siamo davanti ad una storia di vita, all'amore che supera ogni barriera... un romanzo di narrativa sentimentale che celebra l'importanza di continuare a vivere e di essere felici nonostante tutto!

Titolo: Quando all'alba saremo vicini
Autore: Kristin Harmel
Serie: Non fa parte di una serie
Editore: Garzanti
Data: 8 ottobre '15
Genere: Narrativa - Sentimentale
Categoria: Drama
Narrazione: Prima persona femminile
Finale: No cliffhanger
Coppia: Kate, musicaterapista quarantenne vedova da 12 anni. Patrick, marito defunto di Kate. Andrew, insegnante della lingua dei segni e assistente sociale


Devi lasciare andare le stelle per amare la luce di un nuovo giorno.

È quasi sera, l'aria è tiepida e le sfavillanti luci della Quarantottesima strada si stanno accendendo una per una. A Kate sembra quasi che stiano indicando il percorso del suo cammino. Non le manca proprio niente per essere di nuovo felice: ama il suo lavoro di musicoterapeuta e, a casa, il suo compagno Dan la sta aspettando per portarla alla grande festa che ha organizzato per festeggiare il loro fidanzamento. Ma anche se non riesce a confessarlo nemmeno a sé stessa, Kate non ha ancora superato il dolore che si nasconde nel suo passato. Perché dodici anni prima l'uomo che amava più di tutti al mondo, Patrick, suo marito, se n'era andato, all'improvviso, proprio prima di confidarle un segreto che avrebbe cambiato per sempre la loro vita. Kate non è mai riuscita a scoprire di cosa si trattasse. Eppure adesso, quando tutto sembra lontano, Patrick inizia ad apparirle in sogno. È insieme a una bambina, e stanno cercando di dirle qualcosa. All'inizio Kate crede sia solo un incubo. Ma quando per caso conosce una bambina identica a quella del sogno, capisce di non potere più ignorare il passato. Perché negli occhi di quella ragazzina si nasconde una rivelazione sconvolgente, un segreto lontano, forse lo stesso che Patrick avrebbe voluto rivelarle anni prima. E che forse adesso può far guardare Kate al futuro con occhi nuovi. Occhi pieni di luce e gioia, come quelli che brillano di fronte a una nuova alba.




"Ogni tanto bisogna accettare il rischio di prendere la direzione giusta. 
Nel mio caso, ho scelto la felicità."

E' la prima volta che leggo un libro di Kristin Harmel; lei in Italia è conosciutissima per Finchè le stelle saranno in cielo, pubblicato nell'agosto del 2013, e dopo averne sentito parlare sempre in maniera entusiastica, non mi sono voluta perdere per nessun motivo l'arrivo del secondo titolo italiano. Si tratta, come vi dicevo prima, di una storia molto lontana dai romance contemporary a cui siamo abituati ma posso garantirvi che non ne sentirete la mancanza perchè l'amore è comunque la parola chiave di ogni singola pagina di questo libro. Ciò che avvertirete subito sarà la potenza dell'amore che univa Katelee e Patrick. Loro erano fatti per stare insieme, si completavano, erano complici, si accettavano per quello che realmente erano e soprattutto cercavano di spronare l'altro ad assecondare i propri desideri per raggiungere la felicità. Purtroppo, però, nonostante tutto l'impegno che possiamo metterci, nonostante tutti i programmi che possiamo fare la vita a volte è crudele, è ingiusta e ahimè non è facile farsene una ragione. Proprio nel momento in cui le vite di Patrick e Kate stavano per essere messe a soqquadro da una notizia che egli aveva appena appreso e voleva rivelare a Kate, ecco la sciagura...
Con un salto di dodici anni ritroviamo una Kate, ormai quarantenne, sul punto di  accettare una proposta di matrimonio di Dan - per la felicità di tutti i familiari che finalmente la vedono voltare pagina. Peccato però che lei sia sotto shock per aver appena appreso di essere sterile: di colpo le priorità nella vita di Kate si ribaltano. Prima la priorità era sopravvivere al dolore di una vita senza Patrick, cercando di andare avanti, concentrandosi sul lavoro e ristabilendo una parvenza di vita sentimentale. Dan sembrava la persona giusta per raggiungere l'obbiettivo, una persona molto posata, innamorata, che difficilmente arriva a discutere e con il quale principalmente è facile vivere. Ma più si avvicina la data delle nozze e più Kate si rende conto che, però, lei non è realmente felice e ad aiutarla a prendere coscienza di questo interviene Patrick in prima persona. Il defunto marito le compare in sogno, regalandole uno scorcio di ciò che sarebbe stata la loro vita se quella disgrazia non avesse spezzato le loro vite. Detta così potrebbe sembrare quasi una cattiveria di Patrick, quella di tornare nei sogni di sua moglie portandola quasi alla pazzia e soprattutto lasciandola di giorno in giorno nella disperazione di sapere che cosa ha perso... ma lo scopo dei sogni non è questo e leggendo ve ne renderete conto. 



Quando all'alba saremo vicini è un libro che fa paura: il  momento in cui nelle primissime pagine del prologo ho letto quello che succede -nonostante lo sapessi dalla trama- non ho potuto non soffrire con Kate ma, ad essere sincere, forse ho sofferto ancor più all'idea che siano cose che possono accadere un qualsiasi giorno della nostra vita. Quindi, sono sincera, ho cominciato questa lettura con uno stato d'animo appesantito da chili e chili di terrore; ho continuato la lettura pensando che Kate non avrebbe più trovato la pace interiore e soprattutto non avrebbe più trovato l'amore e la felicità. Ma bastano un sogno e il responso di un ginecologo a risvegliare nella nostra protagonista la voglia di sentirsi di nuovo viva e Patrick le indicherà il percorso per arrivare alla nuova felicità - passando purtroppo anche per periodi bui, fino alla presa di coscienza. I segnali lanciati nel sonno sono a volte mal interpretabili, ma alla fine del romanzo tutto avrà un senso e quello che inizialmente sembra solo una strana forma di sadismo, si trasformerà in un infuso di speranza allo stato puro. 
Certo, un appunto mi sento di farlo... Patrick muore e l'ultimo discorso fra lui e Kate riguardava una notizia importantis- sima che lui le avrebbe rivelato  a cena e che aveva appreso solo la sera prima. Quale sarebbe stata la prima cosa che avreste fatto, appena riprese dal lutto? Io sicuramente  per prima cosa avrei cercato di sapere cosa volesse dirle, mentre invece Kate non ci pensa proprio. Al di là di questo particolare, per me poco credibile, si tratta comunque di un libro che - sebbene sia un po' lento nella parte centrale - si conclude riempendo il cuore di speranza ed amore. Lo stile elegantissimo della Harmel ti tiene sempre vigile, catapultandoti in una dimensione quasi mistica e magica. E poi il finale, onestamente, riscatta alla grande la sezione centrale un po' prolissa, portandoti ad amare infinitamente la storia di Kate e Patrick … e  non solo Patrick! Vi consiglio assolutamente di leggere questo libro  e per convincervi vi lascio con un'altra piccola citazione... 


"Il punto è che non tutte le storie a lieto fine devono necessariamente
 implicare un principe azzurro. Io il mio principe l'ho già avuto,
 e se la fuori ce n'è un altro mi fa piacere,  ma non me ne starò certo 
seduta qui ad aspettare di essere salvata. 
Adesso è tempo che sia io a salvare qualcuno."


Baci, Ale.










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