Autrice: Velonero
Data: 9 aprile 2015
Casa Editrice: Newton compton
Genere: History Romance
Londra 1819.
Valéry Campbell sa di mettere a rischio la propria
reputazione, quando si reca nella bisca di Lady Venom, ma deve impedire al
padre di giocarsi tutto in una mano di carte. Sir Arthur Campbell però ha già
barattato la tenuta di famiglia e, con l’acqua alla gola, tenta di vendere
anche la figlia a un losco e ricchissimo libertino, Lord Baxton. Questi non è
altri che lo zio di Charles, il figlio del duca di Ragland, anche lui ospite
della bisca: è proprio in quest’occasione che Valéry lo rincontra, dopo anni, e
scopre di provare qualcosa per lui. Naufragato l’estremo tentativo di ripagare
i suoi debiti, Sir Arthur, in un accesso di disperazione, si suicida al tavolo
da gioco. Da questo momento in poi la vita di Valéry si complica terribilmente.
I trascorsi della sua famiglia non le permettono di sposare Charles e al tempo
stesso si trova a lottare con tutte le forze per resistere ai tentativi di
seduzione di Lord Baxton, al quale non vuole cedere. Lo scontro tra i due è
aperto e dichiarato: ma chi è davvero David Baxton? Quel che Valéry pensa di
lui corrisponde a verità?
Esistono uomini disposti a giocarsi la cosa più preziosa
che possiedono a una mano di carte. Ed esistono uomini pronti ad accettare la
scommessa.
«Un romanzo storico che ho letto con piacere, una trama
bella. La storia tra Lord Baxton e Valéry mi ha tenuto incollata fino alla
fine. Un racconto fitto di misteri, e segreti.»
«Un libro veramente bellissimo! Per chi ama il genere
contiene proprio tutto: amore, intrighi, eroi. E un protagonista maschile
indimenticabile!»
«Mi è davvero piaciuto. Non conoscevo l’autrice e ho
deciso di rischiare... e non sono rimasta delusa! L’ho letto tutto d’un fiato.»
Ed ecco a voi ora due piccoli estratti
per farvi già innamorare di questo libro..
«Credetemi, lei è la donna giusta per lui».
«Non lo metto in dubbio».
«Non era amore».
«Concordo. Sicuramente il suo non era amore».
«Neanche il vostro. Era più un dolce ricordo».
«Meno male che ci siete qui voi a spiegarmi ciò che
provo,
altrimenti sarei proprio confusa».
«Ha ragione Tristan, avete davvero la battuta pronta».
«Voi m’ispirate». Sorrise.
«Io non sono il mostro che credete».
«Non avete fatto nulla per dimostrarmi il contrario».
«Vorreste che lo facessi?»
«M’importa meno di niente. Mi basta solo che mi stiate
lontano».
«Ora che abbiamo amici in comune, è un po’ più difficile.
Non potete negare che Adam e tutti i Norwich siano una
compagnia
molto piacevole».
«Il fatto che abbiate almeno un amico di cui non dovervi
vergognare, non fa di voi un gentiluomo».
«Allo stesso modo, il fatto che circolino tante voci a
mio
riguardo, non fa di me un demone», disse a sua discolpa.
«Do molto credito alle voci».
«Ne circolano alcune anche su di voi e sulla vostra
famiglia…».
«E sono tutte vere», fece lei, caustica. Per un attimo si
sentì
un po’ in colpa: lo aveva messo a tacere la sola volta
che lui
aveva tentato una debole autodifesa. Lei non era così, ma
l’odio che provava nei confronti di quell’uomo era tanto intenso che non
riusciva a tenere a freno la lingua.
«No, ora, subito, ti prego, voglio essere tua».
«Tu "sei" mia!».
«Hai detto che mi darai tutto ciò che desidero: io voglio
te…
non lasciarmi sola, voglio stare con te».
«Io non ti lascio, sono qui, ma per una volta, una volta
nella
vita, ho qualcosa di puro, solo per me, e non lo
sprecherò».
Allora Valéry afferrò la sua mano e se la posò sul seno,
scoprendolo
e obbligandolo ad accarezzarla.
«Quella notte hai detto che ci sono molti modi di fare
l’amore», mormorò maliziosa, ricordando le sue parole.
«Smettila! È un vero supplizio», disse lui chiudendo gli
occhi,
ma il profumo di lei lo stava inebriando e le sue dita
erano
costrette a indugiare su quel seno perfetto.
«Solo un po’», gli sussurrò sulla bocca. «Solo qualche
bacio», disse, le labbra posate sulle sue, «qualche carezza»,
continuò,trattenendo la mano sul suo seno. «Non ti chiederò
altro». Ripeté parola per parola quello che lui le aveva
detto
nella stalla.
«Sei pronta a questa intimità?». Lui aveva riaperto gli
occhi
e l’aveva afferrata per le braccia.
«Sono ansiosa. Io non so cosa mi hai fatto, ma ti
desidero, ogni notte, ogni notte ti sogno e…».
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